VIDEO | Per difendere il terminal auto di Gioia Tauro il presidente dell'Autorità di sistema portuale accusa il sindacato che ha bocciato il protocollo proposto: «Non è la prima volta che si mettono di trasverso su cose irrilevanti»
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La Filt Cgil nel mirino dell’Autorità di sistema portuale, dopo la bocciatura della proposta di protocollo aziendale che avrebbe mantenuto – per il terminalista Automar – le restrizioni anticovid che il governo ha lasciato alle contrattazioni caso per caso. «La nota del sindacato – ha detto in conferenza stampa il presidente Andrea Agostinelli – è grave nei toni e rappresenta un chiaro esempio di strategia sindacale strumentale, l’ennesima, in un porto in cui avverto la preoccupazione che questa incomunicabilità possa danneggiare il rilancio in corso».
Nel bocciare il protocollo che poi l’azienda ha ritirato, i sindacalisti Domenico Laganà e Salvatore Larocca – rispettivamente segretario generale Filt e segretario regionale – insieme al rappresentante della Rsa, Gianfranco Villa, si erano detti costretti ad «attivare tutte le tutele previste per evitare che i lavoratori vengano danneggiati», una minaccia che avevano collegato alla «scelta della società di mantenere tutti i protocolli» per confermare l’obbligo di green pass e mascherina. Secondo Agostinelli, che ha poi comunicato l’intenzione dell’azienda di ritirare il protocollo, «la posizione della Filt è l’ultima di una lunga serie di strumentalizzazioni, contro le quali non intendo fare polemica, ma solo pretendere chiarezza». Il presidente, che nella conferenza stampa era supportato dalla legale dell’ente, Simona Scarcella, per tale motivo ha già chiesto l’intervento delle strutture regionali e nazionali del sindacato di Landini.
«Lungi da me l’intenzione di reprimere i diritti sindacali – ha proseguito – ma certo deve far riflettere un ostruzionismo contrario alla tutela della salute dei lavoratori, spia di un atteggiamento che già altre volte ha portato quel sindacato ad ostacolare l’armonia fra le parti sociali». Agostinelli ricorda il recente caso di una “procedura di raffreddamento” con minaccia di sciopero ad oltranza – sull’argomento dei riposi domenicali nelle ditte che offrono manodopera – finito in un modo giudicato paradossale. «Per la prima volta nella storia – ha sostenuto il presidente – uno sciopero è stato scongiurato, ma la procedura aperta dalla Cgil, lasciata sola poi dall’Ugl, ha determinato il taglio di almeno 300 euro mensili per i lavoratori».
Agostinelli ha allargato la critica al momento storico che i due terminalisti stanno affrontando. «Sebbene in una fase di crisi mondiale – ha concluso – nell’aprile scorso, in un colloquio avuto a Ginevra, il gruppo Msc ha confermato gli investimenti che aveva programmato per l’anno in corso e il prossimo, mentre Automar non solo ha saputo diversificare i suoi servizi, ma fa ricorso sempre meno alla cassa integrazione, segno anche qui di un’azienda che non rinuncia a far crescere la sua presenza a Gioia Tauro: tutto questo non deve esser4e vanificato da posizioni sindacali che sono del tutto strumentali, che spesso sfociano anche in contrapposizioni personali che non giovano a nessuno».