Non una crisi congiunturale, dovuta alla drastica riduzione dell'utenza durante la pandemia e all'impennata dei prezzi del metano, ma uno stato di insolvenza strutturale tale da spingere la procura di Cosenza a chiedere al tribunale l'apertura del procedimento di liquidazione giudiziale, di fatto l'anticamera del fallimento.

Situazione delicata

Lo stato dei conti dell'Amaco è grave. Franz Caruso lo ha detto senza fronzoli in conferenza stampa, dopo un confronto serrato con i sindacati ed alla presenza di una nutrita delegazione dei 135 dipendenti che temono per il loro futuro. Sulla graticola l'amministratore delegato dimissionario, Paolo Posteraro. Secondo il sindaco da un lato avrebbe rappresentato al Comune, proprietario unico della società di trasporti, una situazione finanziaria non corrispondente alla realtà, dall'altro avrebbe proposto un piano industriale e di risanamento insufficiente a rilanciare l'azienda.

La mancata ricapitalizzazione

La bocciatura del bilancio 2021 da parte del revisore dei conti e le dimissioni in blocco del collegio sindacale hanno dato il colpo di grazia, acuito poi dall'iniziativa della magistratura. Palazzo dei Bruzi ha allora frenato rispetto alla procedura di ricapitalizzazione, necessaria per riportare il patrimonio netto in territorio positivo. Avrebbe dovuto il Comune, trasferire all'Amaco la proprietà del parcheggio di Via Aldo Moro, quella delle scale mobili del centro storico e quella di un non meglio precisato terreno per il quale è stata disposta la perizia di valutazione. L'operazione adesso è in stand by in attesa dell'esito giudiziario.

Non tutto è perduto

Ma non tutto è perduto secondo il primo cittadino: «Ci sono le soluzioni tecniche e legali per scongiurare il fallimento - ha detto tra l'altro Franz Caruso - Valuteremo gli argomenti utilizzati dalla procura, gli elementi che hanno portato a ritenere che vi sia uno stato di insolvenza da parte dell'Amaco e proveremo a tracciare la strada da seguire per uscire dalla crisi. Ce ne sono diverse percorribili. Dobbiamo trovare quella più idonea tenendo ben presente la nostra priorità: quella di salvare tutti i posti di lavoro. L'amministratore dimissionario dice di aver lasciato un milione di euro in cassa, spero vengano utilizzati per garantire il pagamento delle spettanze ai dipendenti affinché possano trascorrere un sereno Natale».

Azienda unica del trasporto pubblico

Tra le alternative considerate vi è anche il ricorso, attraverso una interlocuzione con la regione, a Ferrovie della Calabria con cui, spiega il sindaco, «anche insieme al Consorzio delle Autolinee pensiamo si possa promuovere una grande azienda dell'area urbana al servizio non solo della città capoluogo ma dell'intero comprensorio, per erogare all'utenza prestazioni efficienti e di qualità».