L’articolo 10 dello Statuto di Cometra, la società consortile cui la Regione ha affidato in regime transitorio la parziale gestione del trasporto pubblico locale, composta da sette soggetti imprenditoriali tra cui l’Azienda per la Mobilità nell’Area Cosentina, dispone, in caso di fallimento, l’estromissione dal consorzio della società fallita e l’individuazione al proprio interno di una o più aziende consorziate a cui redistribuire il chilometraggio di cui era titolare il soggetto estromesso.

Nel caso di Amaco si tratta di circa due milioni di chilometri a copertura del servizio nel capoluogo bruzio e nelle zone ad esso limitrofe corrispondenti ad un consistente rateo pagato dalla Regione attraverso Cometra. A norma di Statuto, essendo l’Amaco fallita e attualmente in fase di liquidazione giudiziale, avrebbe dovuto subentrare nell’esercizio delle attività una delle altre consorziate di Cometra che annovera, nel dettaglio, Ferrovie della Calabria, Ferloc, l’Azienda per la Mobilità di Catanzaro, Multiservizi Lamezia, Brosiotour e Gbv srl. Invece l’esercizio, autorizzato dal giudice fallimentare fino al gennaio 2025, sta proseguendo in capo ad Amaco e presto potrebbe finire ad un privato attraverso la procedura del fitto del ramo d’azienda intrapresa dal curatore della liquidazione giudiziale Fernando Caldiero.

Intervista al segretario Gianni Angotti, la sua sensazione è che si vada verso questa direzione «senza che nessuno batta ciglio». 

Questa circostanza viene contestata dalle organizzazioni sindacali. Il segretario della Filt Cgil Gianni Angotti, ospite di Cosenza Channel, in una intervista ha espresso i propri dubbi reclamando un intervento della Regione anche in qualità di ente controllore e regolatore del servizio di trasporto pubblico.

«Chiaramente noi non vogliamo fare i giuristi per cui – ha detto il sindacalista – abbiamo richiesto ufficialmente spiegazioni alla regione ma anche al Consorzio Cometra. Secondo noi ci sono delle inadempienze. Soprattutto per la passività del Consorzio Cometra nel veder transitare il chilometraggio in capo ad Amaco verso un’altra azienda nonostante in passato fosse stato sempre ribadito che tale chilometraggio non fosse a disposizione di Amaco ma appannaggio di Cometra. Ci chiediamo allora… perché questi chilometri non sono stati redistribuiti tra i soggetti consorziati? E se nessuno dei soggetti consorziati intende farsene carico perché la Regione non li ha messi a gara? La sensazione è che si vada verso la privatizzazione senza che nessuno batta ciglio».

In pole position per l’aggiudicazione del fitto del ramo d’azienda c’è il Consorzio Autolinee che ha già presentato una offerta, ritenuta però inammissibile per carenza documentale. Adesso la gara sarà ripetuta e probabilmente le carenze sanate. «Il Consorzio Autolinee è tra le società più solide della regione – dice Gianni Angotti – Ma il punto non è questo. Il problema è l’indifferenza delle istituzioni che si inserisce in un quadro più ampio di questioni anche di più ampia portata. Per esempio, ci ritroviamo con il mancato adeguamento del Fondo Nazionale dei Trasporti, abbiamo un contratto nazionale che non è stato rinnovato, abbiamo una serie di criticità».

Sul futuro dei lavoratori Gianni Angotti sottolinea: «Il fitto del ramo di azienda prevede il passaggio dei 111 dipendenti impiegati nel trasporto pubblico nei ranghi del soggetto aggiudicatario. Sinceramente però questa situazione mi induce al pessimismo: vorrei che in qualche modo la Regione Calabria e Cometra sciolgano il nodo del loro mancato intervento. Su questo vogliamo delle risposte».