La rinuncia comunicata alla curatela del fallimento dell’ex municipalizzata del Comune di Cosenza apre nuovi scenari sulla gestione del trasporto pubblico nell’area urbana del capoluogo bruzio
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Da Amaco arriva un’altra fumata nera rispetto al passaggio dell’ex municipalizzata del Comune di Cosenza al Consorzio Autolinee, aggiudicataria del fitto del ramo d’azienda, limitatamente alle attività di esercizio del trasporto pubblico locale, messo a bando dal curatore della liquidazione giudiziale Fernando Caldiero. Il Consorzio infatti, ha ritirato l’offerta, rinunciando quindi a subentrare nella gestione dei collegamenti su gomma nell’ambito dell’area urbana del capoluogo bruzio.
La cronistoria della vertenza
Come si ricorderà, dopo la dichiarazione di fallimento, il curatore aveva in un primo tempo messo in vendita l’intero compendio aziendale. In quella circostanza però l’asta finì deserta. Poi aveva provato a correggere il tiro mettendo a disposizione il fitto del ramo d’azienda relativo, appunto, alle attività di esercizio del trasporto. A margine di una prima procedura, l’offerta del Consorzio Autolinee per un canone annuo di poco meno di 79 mila euro, era stata dichiarata inammissibile. Poi, dopo la reiterazione della gara, era arrivato l’esito positivo con attribuzione del servizio per il medesimo importo.
Si aprono nuovi scenari
Ora il passo indietro che apre nuovi scenari difficili da ipotizzare. Intanto la prima conseguenza sarà la concessione di una proroga alle attività della fallita Amaco, in scadenza il 31 gennaio prossimo. Al giudice fallimentare sarà richiesto un differimento al 30 settembre. In questo periodo si potranno valutare percorsi alternativi tra cui, per come auspicato da alcune organizzazioni sindacali, il passaggio della titolarità del chilometraggio di Amaco al Consorzio Cometra, per evitare la pericolosa china della privatizzazione. Un’altra strada più ambiziosa ma anche irta di ostacoli, è quella del workers buy out, ovvero dell’acquisto da parte dei lavoratori con il supporto del Ministero dello Sviluppo Economico. Nessuna ripercussione sulla continuità delle corse. Peraltro l’esercizio provvisorio, sotto la guida del curatore della liquidazione giudiziale, ha garantito pure la puntuale erogazione delle spettanze a tutti i dipendenti ed il conseguimento di un buon margine di utili.