Nessuna offerta pervenuta per rilevare il ramo relativo al trasporto pubblico locale. Saranno esperiti altri due tentativi. Nel frattempo la gestione resta al curatore della liquidazione giudiziale Fernando Caldiero
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L’acquisto di Amaco non fa gola a nessuno. L’asta per la vendita del ramo d’azienda relativo all’esercizio del trasporto pubblico locale dell’ex municipalizzata del Comune di Cosenza è andata deserta. 4 milioni e 275 mila euro l’importo base richiesto, tre milioni e 200 mila circa quello minimo di acquisto. Totale offerte pervenute zero. Era già successo nella scorsa estate quando il curatore della liquidazione giudiziale Fernando Caldiero, esperì il primo tentativo di cessione dell’intero compendio aziendale, andato a vuoto.
La marcia indietro del Consorzio Autolinee
Successivamente si provò con una procedura di affitto, andata a buon fine nel mese di gennaio con l’aggiudicazione al Consorzio Autolinee. L’impresa però, pochi giorni dopo, ha scelto di fare marcia indietro, ritirando l’offerta. Le attività rimangono dunque ancora sotto la gestione del curatore in regime di esercizio provvisorio. Il giudice fallimentare, considerata la successione degli eventi e la necessità di garantire il servizio ai cittadini, ha prorogato l’operatività di Amaco fino al 30 settembre. Questo provvedimento consente la continuità delle corse ed anche la tutela dei livelli occupazionali. Sotto la guida di Fernando Caldiero infatti, è stata garantita la puntuale erogazione delle spettanze.
Prossimi passi
Adesso si procederà ad un secondo incanto, con un ribasso del prezzo, e poi, eventualmente, ad un terzo incanto. Sulla scarsa appetibilità dell’affare pesa l’ormai prossima scadenza, fissata al 2026, della concessione regionale, ovvero del chilometraggio attribuito ad Amaco dalla Regione per il tramite del Consorzio Cometra. I potenziali acquirenti rischiano perciò di comprare un’azienda che entro pochi mesi potrebbe perdere il suo patrimonio più importante. E questo, evidentemente, scoraggia e non poco, i possibili investitori.