Nella Sibaritide è ormai Frecciargentomania. Boom di accessi ai booking di Trenitalia e nelle agenzie viaggio del territorio per accaparrarsi i biglietti a miglior prezzo per viaggiare da Sibari e verso le più importanti città del Paese: da Napoli a Roma, da Firenze a Bologna per arrivare fino all’altoatesina Bolzano.

In fondo, un ticket per la capitale, in promozione, costa appena 32 euro e se fai il viaggio di andata e ritorno nello stesso giorno, sempre da Roma, il biglietto può costare solo 54 euro. Una goduria per turisti, pendolari, emigrati o, semplicemente, per chi finalmente può raggiungere le località italiane a bordo di un comodissimo e velocissimo treno che parte – praticamente – da sotto casa.

«Rivoluzionato il concetto di mobilità»

Gongolano, ovviamente, i tour operator. E non solo perché il Frecciargento riapre un mercato, quello dei trasporti, che finora è stato ad esclusivo appannaggio delle società di autolinee ma anche perché questo treno veloce «rivoluziona del tutto il concetto di mobilità». A confermarlo è Antonio Tedesco, titolare di una delle più importanti agenzie viaggio che opera nella Sibaritide. «Ora deve partire una rivoluzione culturale – aggiunge – che deve coinvolgere tutti coloro che operano nel mondo del turismo. E mi riferisco principalmente agli operatori. Strutture alberghiere, ricettive, i bed breakfast devono avere subito la capacità di adeguarsi a questo momento di mutamento».

Come? «Ma ad esempio – dice Tedesco – una delle primissime cose da fare è cambiare immediatamente, nelle pagine web delle strutture, le modalità di arrivo nella Sibaritide. Che spesso scoraggiano i turisti. Bisogna subito scrivere e far sapere – scandisce con un certo entusiasmo il tour operator – che questo lembo di Calabria è raggiungibile semplicemente con un treno veloce e non solo attraverso i dedali di strade e autostrade, attraverso pullman e infiniti cambi».

Potenziare la rete dei servizi secondari

Sicuramente quella suggerita dall’operatore turistico è una delle “strategie” da adottare. Non l’unica. Dal momento che c’è da costruire tutta la rete dei servizi secondari e di prossimità per rendere quanto più produttiva questa nuova linea della media-alta velocità. Una delle cose da fare, nell’immediato e che non costerebbe nulla se non la fase organizzativa, è la rimodulazione degli orari dei treni regionali per consentire agli utenti dell’hinterland della Sibaritide di avere delle coincidenze proprio con il Frecciargento. A rilanciare la proposta è il Presidente del Consiglio comunale di Crosia, Francesco Russo.

«Per molte famiglie della nostra area – ha detto Russo - una terra di emigrati e di gente che ha dovuto lasciare i propri affetti per andare al Nord a trovare fortuna, la possibilità di raggiungere casa in poche ore, grazie ad un treno ad alta velocità, rappresenta una vera e propria rivoluzione del concetto di mobilità. Ed è per questo che chiediamo alla Regione e a Trenitalia di compiere una modifica sugli orari di arrivo e partenza da e verso la stazione di Sibari in coincidenza con le corse del Frecciargento. Questo – conclude l’amministratore della cittadina capoluogo della Valle del Trionto - per consentire anche ai cittadini delle aree periferiche dello Jonio cosentino (da Rocca Imperiale a Cariati), della Sila greca e dell’alto crotonese di poter usufruire comodamente del servizio».

Un’opportunità di marketing

Ed il Frecciargento, dicevamo, aprirà nuovi canali di traffico di persone sulla Sibaritide. Si spera anche di turisti. Ed in questo la stazione ferroviaria di Sibari sarà il suo fulcro. E a proposito è intervenuto anche l’Amministratore unico di Terme Sibaritide, Mimmo Lione: «Vi sono le condizioni ottimali – dice – per costruire in partnership un concreto e tangibile progetto di comunicazione territoriale; che investa, anche simbolicamente, sugli elementi distintivi della Sibaritide, dal basso all’alto jonio, dalla Sila Greca all’Arberia, dall’Esaro alle pendici del Pollino; e che – chiarisce l’Amministratore delle Terme Sibarite – faccia leva sulla stazione ferroviaria di Sibari, punto di partenza e di arrivo della Frecciargento per Roma e Bolzano, come totem e trampolino per sollecitare turismi e viaggiatori diversi in tutti i mesi dell’anno». 

Ma c’è chi dice no!

Ma non è tutto oro ciò che luccica. E quando si naviga nell’ovvio c’è sempre l’insidia di trovare il bastian contrario. In questo caso a porsi di traverso è nientemeno che il Codacons. L’associazione dei consumatori non ha gradito il finanziamento pubblico definito «stratosferico» per un servizio “sperimentale” «utile solo a una piccolissima parte del territorio calabrese». E su questo ci sarebbe da ridire, considerato che la Sibaritide, ammesso che rappresenti una piccola parte del territorio calabrese, è anche quell’area in cui si produce il prodotto interno lordo più alto dell’intera regione e, proprio perché isolato dai sistemi di trasporto e mobilità (e non solo), negli ultimi anni ha visto un incremento spaventoso del fenomeno dell’emigrazione.

Ma sott’accusa del Codacons ci sono le spese sostenute dalla Regione Calabria per mantenere in piedi il Frecciargento: circa 1,7 milioni di euro in una anno. «Una cifra spropositata» che ha spinto l’associazione dei consumatori a presentare un esposto alla Corte dei Conti «affinché sia accuratamente verificato quello che a noi appare un vero e proprio spreco ovvero l’utilizzo di una somma stratosferica destinata a sostenere un “esperimento”».