Ferrovie Italiane ricorda che nel dicembre scorso ha firmato con l'ex governatore Mario Oliverio un nuovo contratto di servizio per la messa in servizio di 27 nuovi treni regionali
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Alta o bassa velocità? La discussione che si è sviluppata nelle ultime settimane sull’arrivo del treni veloci in Calabria ha prodotto una serie di polemiche sul reale impegno economico da parte di Trenitalia nella nostra regione. L’ultima parte della discussione ha riguardato l’investimento di 2,6 miliardi di euro che Ferrovie Italiane farà nei prossimi anni per il rinnovo e l’ammodernamento dei treni regionali in tutta Italia. Un investimento, fanno sapere da Trenitalia che non taglierà fuori la Calabria, anzi.
Da qui al 2026, infatti, verranno messi sul tappeto 300 milioni di euro da destinare al trasporto regionale, tra cui i nuovi Pop. Un impegno economico già previsto e rallentato, fanno sapere dall’azienda, solo dallo scoppio della pandemia mondiale. Nel dicembre scorso, infatti, è stato sottoscritto un contratto di servizio l’allora presidente della Regione Calabria Mario Oliverio e il direttore divisione passeggeri regionale di Trenitalia Sabrina De Filippis, che prevede il rinnovo completo della flotta regionale entro il 2026.
Con l’ampliamento del contratto Trenitalia dovrebbe investire circa 300 milioni di euro per migliorare l’offerta di servizi ai pendolari della Calabria: la maggior parte dell’investimento (69,4 milioni di euro da parte di Trenitalia e 140,8 milioni da parte della Regione Calabria, per un totale di 210,2 milioni) riguarderà l’acquisto e la messa in servizio di 27 nuovi treni made in Italy, fra cui i nuovissimi Pop, i convogli di media capacità e i treni ibridi, eccellenze della flotta regionale di Trenitalia. Ciò garantirà di passare da un’età media della flotta di 30 anni a 8 nel 2026.
Ulteriori 98 milioni di euro saranno investiti invece per migliorare le attività industriali con investimenti sulla manutenzione ciclica dei treni (50,5 milioni); il rinnovamento e ampliamento degli impianti industriali sul territorio (31,8 milioni); in sviluppo di nuove tecnologie (4 milioni); revamping tecnologico e restyling della flotta già esistente per 11,7 milioni. «La scelta della Regione Calabria di affidare a Trenitalia il servizio regionale per 15 anni – si legge nel documento - è confermata anche dal notevole miglioramento del servizio. Infatti, dal 2014 al 2019 la soddisfazione dei viaggiatori regionali è aumentata per tutti gli indicatori del viaggio, in particolare del 20,5% per l’informazione a bordo. Sempre nello stesso periodo le cancellazioni sono diminuite del 39%. Nel 2018 su tutto il territorio nazionale la percentuale di cancellazioni dei treni regionali di Trenitalia (1,5%) è stata confermata come benchmark europeo».
Nel contratto è previsto anche un nuovo impegno sull’intermodalità, nell’ottica di favorire l’interscambio rapido treno e bus: oltre al Lamezia Airlink ed ai combinati modali già attivi per le università di Catanzaro (Magna Grecia) e Cosenza (Unical), una novità è rappresentata dal nuovo servizio intermodale, attivo dallo scorso 1 dicembre, Trenitalia e Ferrovie della Calabria che collega le stazioni di Catanzaro Lido e Cosenza con i centri delle rispettive città.
«Nel nuovo Contratto di Servizio è prevista, inoltre, la riprogrammazione dell’offerta: nel 2020 ci sarà un aumento di 100mila treni/km* (unità di misura utilizzata per calcolare il volume del servizio ferroviario), arrivando così a toccare quota 6,4 milioni di treni/km annui. Ad oggi in Calabria circolano 188 treni regionali al giorno, per un totale di oltre 16mila viaggi al giorno. Sono attivi oltre mille e cinquecento punti vendita di titoli di viaggio e due impianti di manutenzione. In questo sistema lavorano 600 persone.
«Il trasporto regionale su ferro in Calabria registra quindi un trend positivo confermando l’impegno costante del Gruppo FS verso le esigenze di chi, ogni giorno, viaggia sui convogli di Trenitalia. Risultati che sottolineano come il trasporto regionale nel suo complesso sia determinante per tutte le attività del Gruppo e al centro del Piano industriale 2019-2023».