Secondo il presidente degli industriali crotonesi serve che il Governo acceleri le procedure per dichiarare lo stato d’emergenza: «L’auspicio è che il dossier Crotone venga chiuso al più presto»
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«Abbiamo molto apprezzato l’interessamento dimostrato dal Governo nazionale all’indomani della alluvione del 21 novembre, che ha duramento colpito la città di Crotone ed il suo comprensorio, ma dobbiamo purtroppo registrare che non è seguito nessun provvedimento nazionale e che nessun tipo di ristoro è stato ancora deliberato per le aziende gravemente danneggiate». È quanto afferma in una nota il presidente di Confindustria Crotone, Mario Spanò, a proposito dei ritardi nella adozione del provvedimento sullo stato di emergenza.
«Abbiamo notizia – prosegue Spanò - che in settimana una delegazione della Protezione civile sarà a Crotone per una verifica sui danni registrati a fine novembre. L’auspicio è che il dossier Crotone venga chiuso al più presto e venga trasferito alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per dare risposte certe anche alle aziende, così come correttamente fatto in altre regioni in tempi estremamente rapidi. Sarebbe insopportabile assistere ad una replica di quanto già successo a novembre 2018 che si chiuse dopo più di due mesi con un nulla di fatto per le imprese severamente danneggiate dal tornado che nel mese di novembre aveva colpito la città».
Nei giorni scorsi, anche il direttore di Confcommercio Calabria centrale, Giovanni Ferrarelli, aveva chiesto un’accelerazione dell’iter, appellandosi a politica e istituzioni.