Avviata la ricerca di 58 esperti in fondi europei che potranno guadagnare dai 1.600 ai 5.000 euro al mese. Il metodo di selezione sarà quello dell’estrazione dei curricula dalla banca dati. E nel 2019 si torna a votare per il post Oliverio
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Nella Calabria degli sprechi infiniti, dei 188 vitalizi d’oro, degli ospedali che chiudono e della disoccupazione più alta d’Europa, c’è sempre spazio per una nuova infornata di consulenti esterni.
Nonostante i 2042 dipendenti che lavorano alla Cittadella tra giunta, assessorati e dipartimenti assortiti, pare che la classica ricognizione interna per verificare la presenza di personale con le competenze richieste abbia dato, come al solito, esito negativo.
Da qui la decisione della Regione di pubblicare un avviso pubblico per la selezione di “58 figure professionali cui affidare lo svolgimento delle attività di assistenza tecnica ai controlli di primo livello e gestione delle irregolarità sulle operazioni finanziate dal Por Calabria Fesr Fse 2014-2020 e dal Piano di azione e coesione, nonché dagli altri programmi finanziati con fondi strutturati e d’investimento europei (Sie)”.
In parole più semplici, 58 consulenti esterni che di fondi europei ne sappiano di più di quanto ne sanno i dipendenti in pianta organica. Lo “stipendio” non è malaccio e va dagli 80 ai 250 euro al giorno, da fatturare con partita Iva. Ma senza esagerare: il compenso complessivo, comprese altre consulenze attive in essere con la Regione, non potrà comunque essere superiore alla retribuzione percepita dai dirigenti generali dell’Ente.
I profili professionali richiesti sono tre: 50 revisori middle, cioè con almeno 3 anni di esperienza nel controllo e nella rendicontazione della spesa per i progetti finanziati con fondi europei, per un compenso di 130 euro al giorno; 5 revisori senior, dunque con almeno 6 anni di esperienza alle spalle, retribuito con 250 euro al giorno; e infine 3 esperti Olaf (l’ufficio europeo antifrode), con almeno un anno di esperienza nel settore, per una retribuzione di 80 euro al giorno. Facendo una media di 20 giorni lavorativi ogni 30 (che comunque vanno preventivamente autorizzati), chi verrà selezionato potrà contare su un compenso mensile di 1.600, 2.600 e 5.000 euro, Iva esclusa.
Il contratto, secondo quanto specifica il bando, avrà una durata di 3 anni, salvo eventuali proroghe. Precisazione che apre le porte alle speculazioni più ovvie sul rischio che si stia mettendo su un nuovo bacino di precari di lusso, che potrebbe tornare molto utile in vista delle prossime elezioni regionali del 2019. Sospetto reso ancora più solido dalla circostanza che la scelta dei consulenti avverrà attraverso il discusso metodo dell’estrazione dei curricula dalla relativa banca dati della Regione, un sistema che - assicura chi non ha santi in paradiso - lascia troppo spazio a scelte discrezionali e poco trasparenti.
Chi ci volesse comunque provare, ha tempo fino al 20 giugno per presentare la propria candidatura per una sola delle figure professionali ricercate, iscrivendosi alla banca dati regionale o aggiornando la propria posizione qualora fosse già iscritto.
Enrico De Girolamo