I negozianti, dopo il brusco calo delle vendite nel periodo primaverile, sperano di avere un’occasione di rilancio. Le stime, tuttavia, non sono incoraggianti. I consigli Confcommercio per gli acquisti
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Come ogni anno nei primi giorni di luglio prendono il via i saldi estivi. La prima regione a dare il via è stata la Campania (29 giugno) seguita da Sicilia (1 luglio) e Basilicata (2 luglio). In Calabria si partirà sabato 6 luglio (per circa sessanta giorni).
Quanto spenderanno i calabresi
Con l’avvicinarsi della partenza dei saldi l’Ufficio studi Confcommercio ha diffuso i dati sulle intenzioni di spesa degli italiani e dei calabresi. Le stime, riferite in una nota stampa, mostrano un lieve calo rispetto allo scorso anno sul valore complessivo degli acquisti in saldo. In particolare emerge che ogni famiglia calabrese spenderà in media per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo intorno a 220 euro (rispetto ai 224 euro a livello nazionale). In sintesi circa 95 euro a persona, poco meno della media nazionale, che s’attesta sui 97 euro.
Gli incrementi nelle vendite
Con riferimento alla percentuale di sconto applicata, gli sconti tra il 30% e il 40% si confermano le scelte di partenza da parte degli imprenditori con incrementi fino al 70% nel corso delle vendite promozionali. Per quel che riguarda la tipologia di prodotti acquistati, è emerso che le famiglie compreranno in saldo prevalentemente capi di abbigliamento, scarpe ed accessori, mentre rivolgeranno minore attenzione verso articoli sportivi e prodotti di pelletteria.
In primavera forti cali nelle vendite
Sui saldi si è espressa anche Maria Santagada, direttore di Confcommercio Calabria: «Le vendite di primavera sono letteralmente saltate. Ciò ha creato una condizione di estrema difficoltà economica per le imprese del settore moda, che vedono in questi saldi estivi, che valgono complessivamente circa il 12% dei fatturati dei fashion store, un’occasione di rilancio. L'auspicio è, aggiunge, che almeno in questi saldi riparta la corsa allo shopping e si possa riscontrare un'effervescenza dei consumi».
Le regole dei saldi
Infine, Confcommercio ricorda alcune semplici regole per un corretto acquisto degli articoli in saldo:
Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.
Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.
Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante.
Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.
Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.