Si è concluso nel pomeriggio di sabato, nella splendida cornice dell’abbazia Florense di San Giovanni in Fiore, il festival itinerante “Note sul Neto”, che ha trattato i temi dello sviluppo, dell’economia e del territorio di un’area vasta che va dall’ex Marchesato di Crotone e raggiunge una parte dell’altopiano della Sila. La conclusione del festival ha visto la proiezione di un commovente video, con immagini esclusive, e altre già note, del dramma del dopoguerra con i contadini in rivolta per ottenere la terra. 

Il dibattito

Poi un bel dibattito, aperto all’assessore alla cultura del Comune di San Giovanni in Fiore Patrizia Carbone, con gli interventi di Antonio Grimaldi che con la sua cooperativa sociale “ape millenaria” ha promosso l’iniziativa  Il giornalista Saverio Basile ha parlato della venuta di Alcide De Gasperi a San Giovanni in Fiore e come dal balcone di una casa annunciò l’avvio della riforma agraria. 

La giornalista e scrittrice Assunta Scorpiniti ha ricordato il dramma delle donne e degli uomini nella rivolta delle terre, delle stragi, della crisi di un territorio che va dall’area di Cariati, fino a Rocca di Neto, per arrivare poi a tutto il marchesato. Territorio che ha vissuto momenti veramente drammatici.

«Serve una nuova fase per l'agricoltura»

Ha concluso Franco Laratta, già parlamentare, e attuale presidente del “Consorzio italiano delle assicurazioni in agricoltura”. Laratta ha ragionato sul futuro e sulle prospettive dell’agricoltura calabrese invocando una nuova riforma agraria: «questo è il tempo di avviare una grande svolta, perché in queste condizioni la nostra agricoltura rischia di non farcela. È iniziata una nuova fase di innovazione e di applicazione delle nuove tecnologie nell’impresa agricole, soprattutto da parte di giovani che sono tornati alla terra. Ma c’è bisogno di una nuova riforma agraria perché oggi facciamo i conti con nuovi problemi: i mutamenti climatici e le gravi conseguenze che producono, la forte mancanza di manodopera per le nostre aziende, il problema drammatico dell’acqua.

Se non si interviene con una massiccia dose di innovazione e di utilizzo generalizzato degli straordinari strumenti che ci offre tecnologia, le imprese andranno in crisi. Tutto sta cambiando in agricoltura e noi non possiamo stare a guardare», ha concluso Laratta.