Dopo i presidi dei trattori, il Coapi rilancia le proteste per focalizzare l'attenzione sui problemi che stanno colpendo il territorio, le aziende e la pesca: stasera riunione organizzativa
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«Altragricoltura partecipa e invita a partecipare alla riunione organizzativa del Coapi fissata per questo lunedì sera online per chiudere la campagna dei 99 giorni e lanciare la mobilitazione per la dichiarazione dello stato di crisi dell’agricoltura e della pesca». È l'appello lanciato dalla confederazione sindacale Altragricoltura dopo i presidi dei trattori contro la crisi di gennaio e marzo e dopo gli incontri avviati su tutto il territorio regionale.
«L'assemblea nazionale di avvio della fase costituente di Altragricoltura confederazione sindacale per la sovranità alimentare si è appena conclusa e, mentre la presidenza sta predisponendo la pubblicazione dei documenti approvati, Altragricoltura, che peraltro ha adottato un ordine del giorno agli atti dell’assemblea del 25 che chiamava all’unità ed alla ripresa delle mobilitazioni contro la crisi dell’agricoltura e della pesca contadine e artigiane, rilancia l’invito del Coapi a coordinare le attività ed a superare le divisioni e annuncia la partecipazione all’incontro convocato per questa sera (lunedì 28 ottobre) all’incontro online chiamando tutta la sua rete e gli alleati alla partecipazione ed all’impegno».
Per il Coapi – Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani, è il momento dell’unità, del coordinamento delle iniziative e di tornare in mobilitazione. Dopo mesi di discussione e confronto, il Coapi, di fronte all’aggravarsi della crisi nelle aree rurali e nelle marinerie italiane ha prodotto un documento con cui chiama all’unità, rilancia le ragioni di un coordinamento fra forze ed esperienze diverse per rendere efficaci le iniziative contro la crisi e per raggiungere l’obiettivo di misure urgenti contro la crisi drammatica che sta colpendo il territorio, le aziende dell’agricoltura e della pesca e le comunità rurali e costiere. L’occasione per il rilancio delle iniziative è offerta anche dall’avvicinarsi al Coapi in questi ultimi mesi di tante altre realtà dei movimenti nati nello scorso inverno.
Nel documento il Coapi spiega come si sta riorganizzando per favorire la più larga partecipazione degli agricoltori, come garantire l’autonomia e l’indipendenza del coordinamento di forze e su quale base è possibile lavorare nel Paese ad obiettivi comuni per dare forza alle tante energie che nelle campagne si stanno battendo per la dignità di chi lavora nella terra e nel mare.
Il Coordinamento Agricoltori e Pescatori Italiani (nato dalle mobilitazioni dei trattori fra i mesi di gennaio e marzo 2024), dopo aver condotto la campagna dei 99 giorni per salvare l’agricoltura e la pesca e messo in campo una articolata piattaforma che sarà presentata a Roma in una manifestazione nel mese di novembre, si prepara alla fase del Coapi 2.0 con una rafforzata capacità organizzativa, una forte inclusione e un obiettivo chiaro: avviare una mobilitazione unitaria nel Paese per chiedere che il Governo Nazionale e quelli Regionali adottino misure straordinarie (anche in deroga alle regole comunitarie) per salvare le aziende agricole, della pesca, della trasformazione artigiana e della piccola distribuzione da una crisi mortale sul modello di quello che è stato messo in campo in Europa al tempo del Covid o della crisi energetica.
Per questo obiettivo il Coapi lancia un appello all’unità che Altragricoltura fa suo ed estende diffondendolo: «Basta con le divisioni. Ora serve che tutti gli attori delle iniziative di mobilitazione contro la crisi e quanti in questi anni hanno lavorato attorno a progetti e pratiche che cercano di affermare la dignità della produzione e del consumo del cibo, si ritrovino per chiedere con forza il cambiamento che finora ci è negato» è scritto nel documento.