Un niente di fatto dall’incontro con il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, che ha ricevuto una delegazione proveniente dal presidio nomentano. Alcuni dei portavoce di “Riscatto Agricolo” e degli agricoltori provenienti da molte regioni d’Italia, sono andati via con fogli pieni di promesse e punti messi nero su bianco ma senza alcuna formalizzazione di fatto.

Da una nota rilasciata da “Riscatto Agricolo” a nome di Andrea Papa è stato sviscerato e messo a nudo l'incontro: «Siamo venuti via senza punti confermati ma con delle promesse e con l'impegno da parte loro di aprire un tavolo d'ascolto. Il presidio sulla Nomentana per il momento resta nell'attesa di un documento del Governo che attesta l'ufficialità del suddetto tavolo. Il ministro giorno 9 è arrivato al presidio con nostra sorpresa. Non abbiamo in programma alcuna manifestazione, tantomeno quella del 15 febbraio al circo Massimo e prendiamo le distanze da ogni altra dichiarazione in merito».

Difatti il 9 febbraio è partita la vera protesta dal presidio nomentano, il più grande della capitale e di tutta Italia. Erano arrivati pullman dalla Sicilia e dalla Sardegna carichi di agricoltori determinati a portare a casa l'obiettivo.

Proprio quel giorno, nel pomeriggio una delegazione è stata accolta dal ministro dell'Agricoltura Lollobrigida, che li ha ricevuti per circa 3 ore. Con loro sono stati affrontati i dodici punti studiati nel presidio e altrettanti punti proposti dal Governo e lasciati lì come “promessa”. Ad oggi si parla di un nulla di fatto. Tutto ancora da vedere ma i primi passi sono stati mossi. Durante la permanenza della delegazione presso le stanze del Governo, nel presidio si è tenuto un raduno con gli oltre mille agricoltori, dove si era ipotizzato che al rientro, probabilmente, non avrebbero ottenuto nulla di ufficiale.

Durante l’incontro la parola è stata data anche alla delegazione sarda che ha sottolineato l'importanza di stare uniti in questa battaglia. Per le 21 era stata prevista la partenza dei trattori sul Grande Raccordo Anulare, rallentata come già accennato, dall'inaspettata visita del ministro Lollobrigida che ha parlato con alcuni dei rappresentanti del presidio e con alcuni giovani agricoltori. A Lollobrigida sono stati offerti prodotti lavorati dagli agricoltori e lo stesso ha avuto modo di assaggiare arrosticini e pane con olio di eccellenza “Made in Italy”. Dopo l’accoglienza da parte degli agricoltori si è rivolto ai presenti promettendo un impegno del Governo per la risoluzione dei punti, senza mai farne accenno o affrontarli.

Qualche applauso e qualche fischio hanno accompagnato l’uscita del ministro dal presidio. La sua visita ha di fatto diviso i partecipanti. Alcuni meravigliati e contenti della sorpresa e altri infastiditi da questa visita inaspettata, vista come un contentino che ha solo bloccato la protesta sul Gra prevista per le 21 e partita con due ore di ritardo.

Il giro è durato tre ore, con un egregio lavoro da parte delle forze dell’ordine, che in una serata come venerdì hanno saputo gestire la sicurezza, garantendo la serenità della protesta pacifica. Lì ove possibile si sono visti i sostenitori degli agricoltori con il Tricolore tra le mani e tanti applausi e incitazioni a continuare. Certo è che dei risultati sono stati ottenuti e questo solo grazie alla compattezza avuta fino ad oggi, senza sigle e senza sindacati ma perché uomini scesi in campo con reali problemi.

Durante la serata gli animi si erano riscaldati, ma la notte ha portato consiglio e ad oggi si è ripreso a discutere con l’unità di intenti con cui si è partiti. Oggi in arrivo altri trattori da Macerata con a seguito pullman. La pioggia non ferma questi agricoltori, determinati ad andare fino in fondo.

Ci si augura mantengano quell'unità avuta fino ad oggi e che in molti vorrebbero frammentare.