Ha avuto due “visite” non previste, ma rivelatrici, il sit in di protesta organizzato dai lavoratori della Port Agency di Gioia Tauro. Il sindaco della città, Aldo Alessio, e il presidente dell’Autorità di sistema, Andrea Agostinelli, hanno raggiunto i lavoratori riuniti sotto la sede dell’ente per rinnovare una alleanza istituzionale che i manifestanti, chiamati a raccolta dalla Filt Cgil, hanno apprezzato con tanto di applausi.

Sia l’Inps che il ministero dei Trasporti continuano a ostacolare la trasformazione della società che dal 2017 prese in carico i portuali che furono licenziati durante la crisi, e l’ammiraglio che guida il porto non è tenero contro l’Istituto di previdenza.

«Ha descritto una situazione non del tutto veritiera – ha detto – e fin quando non si sbloccano i pagamenti dell’indennità di mancato avviamento, la nuova impresa portuale che le aziende vogliono creare non può nascere». È da luglio che i 104 che oggi sono rimasti nell’Agenzia non percepiscono l’Ima ma quello del reddito non è l’unico problema.

«Non siamo mai stati chiamati per quei corsi di riqualificazione professionale che ci erano stati garantiti nel decreto di istituzione dell’ente», riferisce un lavoratore. Il ritorno al lavoro, adeguandosi alla domanda che proviene dal terminalista – che in questa fase avrebbe bisogno soprattutto di carrellisti – è una speranza frustrata in mancanza di quella formazione promessa.

«Si tratta di lavoratori che vogliono e possono rientrare nel ciclo produttivo», ha detto Mimmo Laganà – segretario comprensoriale della Filt – a proposito del personale che venne espulso dalle cosiddette “ditte terze”, ovvero le aziende che forniscono manodopera al terminalista dei container.

«Tanto più amaro l’ostacolo creato dall’Inps – ha aggiunto Salvatore Larocca, segretario regionale Filt – perché impedisce di realizzare l’intendimento che già tutte le società portuali, compresi i terminalisti, hanno manifestato, ovvero quello di far nascere a Gioia Tauro una impresa partecipata da varie quote pubbliche e private secondo l’articolo 17 della legge sui porti, colmando un gap storico che questo scalo ha rispetto alle altre strutture».

Proprio per questa ritrovata comunione d’intenti tra le imprese piccole e il terminalista, il presidente Agostinelli ha annunciato ai manifestanti «l’invio al ministero di un’altra lettera per rispondere a tutte le obiezioni emerse e comunicando la recente approvazione del Piano operativo, requisito che ci era stato richiesto».

Proprio traducendo questo impegno tecnico, il sindaco Alessio ha voluto sottolineare che «l’Autorità non è la nostra controparte, bensì un nostro alleato, per far capire che il ministero deve cambiare approccio rispetto a quello che sta accadendo per superare l’assistenzialismo e favorire la nascita di una impresa che tutti vogliono».