A. A. A. commercialista cercasi per guidare “l’Agenzia per il lavoro portuale” che dovrà trovare un impiego ai 380 dipendenti licenziati a Gioia Tauro. L’Autorità portuale ha scelto infatti l’avviso pubblico per selezionare il professionista a cui affidare il timone dell’ente che, ancora da istituire, deve essere varato entro il 31 luglio, pena il mantenimento in un limbo giuridico-amministrativo incerto per i lavoratori espulsi dalle banchine del terminal container.

 

L’Agenzia, infatti, figlia di un decreto che la finanzia per tre anni – per il porto calabrese con Taranto e Cagliari che procederanno con istituzioni analoghe ma autonome – è stata concepita come nuovo datore di lavoro per gli ex esuberi di Medcenter. Il bando per assegnare l’incarico di amministratore, pubblicato il 7 luglio, scade il 21 di questo mese, e ha sorpreso parecchio la procedura prescelta che, come spesso capita in questi casi, potrebbe andare incontro a ricorsi che ne rallenterebbero il varo.

 

Si riteneva possibile una nomina interna all’Autorità portuale, o qualcuno indicato dal ministero in ragione dell’assoluta e delicata novità di una amministrazione del genere nel panorama della portualità italiana: e invece si va a vanti con quella che nell’atto viene definita “una base d’asta”.

 

COME SI DIVENTA AMMINISTRATORE

In pratica il professionista che vuole ricoprire l’incarico per un anno deve presentare domanda entro mezzogiorno del 21 luglio. Nel pomeriggio stesso verranno aperti i plichi, che devono contenere le dichiarazioni con cui l’aspirante certifica di essere iscritto da almeno 10 anni all’Ordine dei commercialisti, di avere esperienza alla guida di società (non viene specificato pubbliche o private) e altre situazioni che non lo pongano in conflitto con l’ente istitutivo e con le leggi dello Stato.

 

PER I SENZA LAVORO CONTA IL REDDITO

Nel bando si fa riferimento ad un’altra incombenza a cui il professionista è sottoposto: dovrà presentare la dichiarazione dei redditi dell’ultimo anno. Non viene specificato a cosa questo serva, né se vi sia una commissione che valuterà i curriculum, ma viene solo detto che il compenso per un anno è di 35.000 euro lordi.

 

UN LAVORO AL MIGLIORE OFFERENTE

L’Autorità portuale mette all’asta un lavoro per chi dovrà trovare lavoro per gli altri e nel bando si premura di precisare: “si procederà all’affidamento dell’incarico a favore del candidato che, all’esito della media aritmetica delle offerte annue presentate da tutti i partecipanti alla procedura, si approssimerà per difetto al risultato della citata media aritmetica”.

Linguaggio tecnico, un po’ ermetico, che serve però a spiegare che l’ente potrebbe favorire chi accetta di ricoprire quest’incarico così delicato facendo robuste rinunce rispetto ai 35.000 euro lordi previsti.

 

TEMPI E COMPITI

L’Agenzia, come si sa, ha il compito di riqualificare professionalmente gli operai esodati, garantendo il ritorno all’opera nel caso in cui si aprissero nuove attività nell’area oppure il terminalista – ovvero la società che ha licenziato – dovesse avere bisogno di nuove prestazioni. Come si vede, quindi, l’Agenzia che ha già un finanziamento di 20milioni per il primo anno, è destinata a diventare una società portuale a tutti gli effetti, potendo fare concorrenza anche alle imprese terze che già oggi offrono lavoro nel porto.

 

Ecco perché tra le cose che gli addetti ai lavori stanno notando in queste ore, con un mix di sorpresa e preoccupazione, vi è la strana circostanza che mentre per l’amministratore è stato fatto un bando per un anno, per il revisore dei conti è stato pubblicato analogo avviso ma per un incarico che durerà tre anni. Chi verrà a Gioia Tauro, quindi, lavorerà col fiato sul collo ma con le gru di Mct in testa.