Nessuna concorrenza con lo scalo di Lamezia ma valore aggiunto in Sacal. Questa l’impronta scelta dall’amministrazione Falcomatà per interloquire con la società che già da circa quattro anni gestisce anche l’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria. Una interlocuzione che la task force, organo tecnico e di supporto del Comune, sta portando avanti e che nelle ultime settimane, tuttavia, ha registrato alcune criticità. Gli aspetti sono tanti ma precondizione di ogni ragionamento è l’ingresso della Città metropolitana reggina nella compagine pubblica della società Sacal, al fianco della Regione Calabria, dei comuni di Lamezia Terme e Catanzaro, delle province di Catanzaro e di Cosenza, della Camera di Commercio di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia, già presenti.

Nessuna competizione con Lamezia

«L’aeroporto di Reggio Calabria non può e non deve essere visto dai soci di Sacal come un concorrente dello scalo lametino. Noi abbiamo sempre detto che il Tito Minniti aspira ad esprimere e sviluppare in autonomia tutto il suo potenziale, puntando ad essere valore aggiunto di Sacal, attraverso l’attrazione dell’utenza di Messina, delle isole eolie, che soltanto d’estate sfiora i due milioni di persone, e di tutto il territorio Metropolitano. Dunque non intendiamo porci in concorrenza con Lamezia che vorremmo crescesse ancora di più ma vorremmo, in autonomia, sviluppare interlocuzioni virtuose con altre utenze. Si tratta, a mio avviso, di un approccio nuovo che il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà ha voluto adottare nella trattazione del tema, discostandosi dalle vecchie e sterili competizioni campanilistiche. Una diatriba accantonata nell’interesse dello sviluppo dello scalo», ha chiarito il coordinatore della task force comunale sull’Aeroporto di Reggio Calabria, avvocato Salvatore Chindemi.

Ma qualche perplessità circa la percezione corretta di questi intenti da parte di Sacal ultimamente sta sorgendo. Segno ne è lo slittamento, sostanzialmente all’inizio del prossimo anno, dell’ingresso di Metrocity in Sacal prospettato inizialmente come imminente, e che richiede anche dei passaggi propedeutici interni a Sacal. Non può sfuggire che intanto ci sarà il voto regionale con tutte le conseguenze del caso.

Rinviato l'ingresso della Metrocity in Sacal

«Abbiamo recentemente appreso che l’ingresso della Metrocity nella compagine pubblica Sacal è stato spostato alla fine dell’anno. Stante lo stato comatoso in cui versa l’aeroporto di Reggio, con solo due voli al giorno per Roma e Milano, ad orari disagevoli e senza neppure la possibilità di partire e tornare in giornata, gli interventi per risollevare lo scalo dovrebbero essere immediati e non rinviati. Occorre rimuovere il vulnus iniziale che è quello dell’assenza di Metrocity in Sacal. La Città Metropolitana di Reggio, per voce del sindaco Giuseppe Falcomatà, ha già annunciato la disponibilità politica e finanziaria verso questo passo, sempre più necessario e strategico. E anche la Camera di Commercio reggina ha manifestato questa intenzione. Tuttavia, prendendo atto che l’ingresso di Metrocity, in realtà la prima cura per il male dello scalo e dunque da rendere concreto al più presto, invece viene rinviato, da questo punto di vista, il giudizio sull’interlocuzione in corso con Sacal non può che iniziare ad essere negativo», ha sottolineato il coordinatore della task force comunale sull’Aeroporto di Reggio Calabria, Salvatore Chindemi.

L'interlocuzione con Alitalia

Ma a destare perplessità non è soltanto questo rinvio, per ragioni di criticità interne alla compagine da superare. Non è sfuggito, infatti, anche il comportamento del presidente di Sacal, Giulio De Metrio, con riferimento all’interlocuzione con Alitalia per un aumento essenziale dei voli, chiesto dal Comune reggino nelle more di questo ingresso in compagine di Metrocity e dei lavori di ammodernamento che, ancora a distanza di due anni dall’annuncio dei fondi, non sono iniziati. In sede di riunione della Task Force a palazzo San Giorgio, Sacal aveva insolitamente demandato all’Amministrazione la ricerca di vettori per questi voli aggiuntivi, in realtà essenziali. «In occasione della riunione a fine maggio abbiamo accolto l’invito del presidente De Metrio ad avviare una interlocuzione con altre compagnie per verificare questa disponibilità rispetto alla quale poi Sacal avrebbe dato il suo pieno sostegno. Lo stiamo facendo e siamo in trattative con Air Malta, Ryanair, EasyJet e altre compagnie. In quella stessa circostanza lo stesso presidente De Metrio aveva sottolineato che Alitalia non avrebbe potuto essere interlocutrice utile in questo frangente. Siamo rimasti perplessi nel prendere atto, soltanto il giorno dopo questa raccomandazione, dell’incontro proprio con i vertici Alitalia dello stesso presidente De Metrio e del deputato reggino Francesco Cannizzaro, per chiedere l’aggiunta di questi voli che ancora di fatto a Reggio non sono stati attivati», ha spiegato ancora l’avvocato Salvatore Chindemi.

Piano industriale non condiviso

Perplessità ci sono anche relativamente ai primi cantieri per l’imponente ammodernamento dello scalo, e che ulteriormente incideranno sul traffico aereo già ridotto ai minimi termini; i tempi, definiti da Sacal brevi, non sono stati ancora indicati nel dettaglio. Inoltre il piano industriale, dove sono contenuti anche i progetti di sviluppo relativi allo scalo reggino, approvato da Sacal non è stato, come invece la società si era impegnata a fare in un clima di correttezza istituzionale, ancora condiviso con l’Amministrazione reggina.

Strada adesso in leggera salita

Insomma, il quadro sta cambiando, nonostante l’approccio dialogico e costruttivo adottato, nel solo interesse del Tito Minniti, dal comune di Reggio Calabria. Approccio che vorrebbe essere mantenuto in costanza però di impegni concreti da parte di Sacal. Ad oggi quella strada che sembrava condivisa e in discesa, inizia a diventare in salita.«Se il nostro approccio e i nostri obiettivi di crescita e sviluppo, da concretizzarsi nell’apertura verso altre utenze e nella non concorrenza con l'aeroporto di Lamezia, come abbiamo anche espresso in occasione delle recente riunione della task force a palazzo San Giorgio alla presenza del presidente Sacal Giulio De Metrio, fossero interpretati in modo diverso da Sacal, in costanza di questi dinieghi e mancati recepimento dell’argomento, l’organismo tecnico e non decisionale che coordino farebbe un passo indietro, lasciando ai livelli politici il confronto e le interlocuzioni sulla questione», ha concluso, l’avvocato Salvatore Chindemi, coordinatore della task force comunale sull’Aeroporto di Reggio Calabria.