«Nessun rischio chiusura per l’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria. Il nostro impegno per il suo sviluppo, in un’ottica di sistema aeroportuale, è massimo. Sulle attività di ammodernamento scontiamo un ritardo dovuto a passaggi necessari con Enac e Ministero, con cui abbiamo sottoscritto la convenzione soltanto lo scorso anno in piena pandemia; anche se non dipende solo da noi, ci impegneremo a rispettare i tempi dei lavori, conseguendo anche l’epocale abbattimento delle restrizioni che oggi limitano lo scalo. Per ingresso di MetroCity, serve tempo per mettere a punto strategie comuni e costruire un rapporto di fiducia. Sacal resta aperta al dialogo. Anche la richiesta di sottoscrizione di quote per un valore di due milioni di euro, che in questi giorni la Città Metropolitana ha avanzato, sarà discussa. Il piano industriale sarà presentato a settembre».

Il presidente di Sacal, Giulio De Metrio, ha così affrontato le varie questioni riguardanti l’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria, in occasione della conferenza stampa tenutasi presso lo scalo. Con lui al tavolo il deputato reggino Francesco Cannizzaro, al quale si deve l'emendamento che ha consentito lo stanziamento di 25 mlioni di euro con legge finanziaria nel 2019.
Il negato, al momento, ingresso in Sacal di Metrocity, la mancata condivisione del piano industriale approvato a marzo e, ad oggi, l'assenza di cantieri dei lavori di ammodernamento annunciati due anni fa, hanno destato una serie di preoccupazioni circa il concreto futuro dello scalo e le reali intenzioni di Sacal con riferimento allo sviluppo di questa infrastruttura. Un contesto gravato da una condizione che, annunci a parte, resta segnata da pochissimi voli, disagevoli e molto costosi. Sacal ha inteso, in occasione di questa conferenza stampa, fare chiarezza sullo stato dell’arte delle singole questioni.

Il piano industriale

«Lo scalo reggino si trova in una posizione geografica strategica, per un contesto paesaggistico e naturalistico che non ha pari al mondo e per un bacino di utenza importante, che è nostra ferma intenzione valorizzare. Nel piano, documento confidenziale che la società non è tenuta a rendere pubblico e che sarà comunque presentato il prossimo 21 settembre, è riportato che noi puntiamo al milione di passeggeri per lo scalo di Reggio, obiettivo che potremo raggiungere lavorando sulle infrastrutture, come faremo con i nove interventi finanziati con i 27 milioni e mezzo di euro, compresi i due e mezzo da noi cofinanziati, e sulle limitazioni. Solo così potremo attirare altre compagnie aeree, non per escludere Alitalia ma per avere la possibilità di un maggiore sviluppo per questo scalo», ha spiegato De Metrio.

«Il Piano è incentrato sull’idea di sistema aeroportuale calabrese, impegnato a riconoscere e valorizzare la vocazione specifica di ognuno degli scali che ne fa parte. Strategiche sono le connessioni con il territorio e con i potenziali economici e turistici. Tuttavia, esso deve tenere conto della crisi pandemica e delle necessità di recuperare i livelli di traffico passato, per poter conseguire l’obiettivo fondamentale di avvicinare la Calabria al mondo», ha sottolineato ancora De Metrio.

La svolta epocale dell’abbattimento delle limitazioni

Nei giorni scorsi è stato presentato a Enac lo studio, commissionato dalla stessa Sacal alla società olandese To70, in vista della richiesta, da rivolgere allo stesso Ente Nazionale Aviazione Civile, di abbattimento della restrizione che oggi impone alle compagnie che intendano volare su Reggio l'obbligo di addestramento per l’equipaggio. Alla base della restrizione, una procedura di avvicinamento a vista alla pista 33 per via di un segmento curvilineo nella sua parte finale.

«Queste limitazioni sono state sempre un grosso freno per questo aeroporto. Lo abbiamo appurato anche quando abbiamo avviato le nostre interlocuzioni per incrementare l’attività volativa. Stiamo, quindi, lavorando per portare ad Enac elementi di giudizio e informazioni nuove al fine di ottenere l’abbattimento delle restrizioni, mutare la classificazione dello scalo reggino da categoria C a categoria B, garantendo ovviamente la massima sicurezza dei voli. Questa è la premessa per generare le condizioni affinché i più grandi vettori europei possano avere interesse a volare qui. Non avrebbe senso ristrutturare un aeroporto senza rimuovere i vincoli che, incidendo sui costi e sull’impegno delle compagnie aeree, ne generano uno scarso utilizzo. Abbiamo dedicato tempo ed energie a questo tema e se sarà necessario forniremo altri studi e approfondimenti. Una volta conseguito questo abbattimento, dovremo fare i conti con i tempi di metabolizzazione del cambiamento da parte delle compagnie. Non è un interruttore che si accende e si spegne. Dovremo lavorare per presentare la possibilità ai vettori da cui dipenderanno i nuovi voli», ha spiegato ancora il presidente Sacal, Giulio De Metrio.


Sulla dimensione epocale di questo obiettivo si è soffermato anche il deputato forzista, Francesco Cannizzaro. «Mai prima d’ora, questo tema era stato affrontato in modo così diretto. La nostra interlocuzione con Enac, soprattutto su questo punto, è costante e proficua e straordinario è anche l’impegno di Sacal. Il tutto in un clima di sinergia istituzionale pieno e interamente finalizzato al rilancio definitivo del Tito Minniti di Reggio Calabria. È nostra intenzione proseguire in questo lavoro con Enac, al cui tavolo torneremo a sederci proprio per discutere di questo studio i primi di settembre. Questo risultato storico si accompagnerà all’accelerazione delle altre progettualità per rendere lo scalo reggino uno dei più belli e appetibili del Paese. Questi 25 milioni di euro ci sono e sono una realtà come l’impegno di Sacal e delle Istituzioni», ha rimarcato il deputato reggino Francesco Cannizzaro.

Tempi dei cantieri e dei lavori

«È stato fatto un corposo e impegnativo lavoro propedeutico di progettazione e adesso ad ottobre ci sarà l’affidamento dei primi lavori. Sono nove progetti che sembrano interventi di respiro corto e che invece, nel loro insieme, consentono la riqualificazione dell’intera infrastruttura, incrementandone la sicurezza. Sui tempi non mi sento di esprimermi. Sacal, per quanto ente attuatore, è parte di un percorso che coinvolge altri soggetti. Noi certamente faremo la nostra parte, con il massimo impegno, come fatto finora. Abbiamo sottoscritto la convenzione con Enac e Ministero soltanto lo scorso anno, in piena pandemia, e c’è adesso la finestra temporale tra il 31 dicembre 2021 e il 31 dicembre 2025 per completare i lavori, che faremo di tutto per rispettare, così come cercheremo di evitare in tutti i modi di chiudere lo scalo in concomitanza con i cantieri. Sarebbe anche per la Sacal una scelta poco conveniente», ha sottolineato ancora il presidente De Metrio.

Ingresso Metrocity in Sacal

La conferenza stampa odierna ricade anche in un momento assai delicato dei rapporti tra Città Metropolitana di Reggio Calabria e Sacal. Nelle scorse settimane l'interruzione della interlocuzione con la task force comunale reggina, che ha denunciato comportamenti e comunicazioni per nulla chiari e trasparenti da parte di Sacal, la lettera al sindaco Falcomatà del presidente Giulio De Metrio e nei giorni scorsi una formale richiesta di sottoscrizione di quote del capitale sociale, per un valore di due milioni di euro, per fare ingresso nella compagine societaria Sacal, da parte della Città Metropolitana. Richiesta alla quale non è seguita, ad oggi, alcuna risposta alcuna da parte della stessa Sacal.

«È una proposta importante quella che abbiamo ricevuto dalla Città Metropolitana alla quale non si può rispondere in pochi giorni e che valuteremo. Sacal non interrompe rapporti con nessuno, dialoga con tutti nel rispetto dei ruoli e delle responsabilità. Sul tema dell’ingresso di Metrocity ho sempre detto di guardare con favore in questa direzione, se questo genera maggiore stabilità. Sono certo che il sindaco Falcomatà voglia lo sviluppo dello scalo. Siamo, dunque, dalla stessa parte. Come presidente sono già impegnato a fare da catalizzatore ma l’ingresso in compagine resta un tema che riguarda i soci. Non ci sono resistenze in capo a quelli con cui ho parlato e comunque molto importante è l’interlocuzione diretta tra loro. Necessario è costruire un rapporto di fiducia», ha ribadito ancora il presidente Sacal, Giulio De Metrio.

«L’obiettivo avrebbe dovuto già essere raggiunto tempo fa, comunque meglio tardi che mai», ha commentato il deputato reggino Cannizzaro. «Auspico l’ingresso in Sacal di Metrocity perché lo ritengo strategico per il progetto di rilancio. Per entrare in società, tuttavia, è necessario parlarsi e convergere su idee e strategie. Sono fiducioso che l’attuale impasse tra Sacal e Città Metropolitana sarà superato e che tutti potremo lavorare insieme per lo sviluppo definitivo dell’aeroporto reggino. Questo è l’obiettivo di Sacal e ritengo che il sindaco metropolitano non possa avere obiettivo diverso», ha concluso Francesco Cannizzaro.