Il Comitato cittadino torna a tenere alta l’attenzione sullo scalo, chiedendo l’attivazione di nuove rotte e la messa in funzione del sistema di atterraggio strumentale
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«Ci sono delle responsabilità, che nessuno si sta assumendo, e si registra un silenzio istituzionale a fronte di una situazione che è davvero grave perché affronteremo il Natale senza mezzi di trasporto efficienti che possano collegare il territorio crotonese». A parlare è Giuseppe Martino, presidente del Comitato cittadino aeroporto Crotone, a margine della conferenza stampa indetta mercoledì pomeriggio per tenere alta l’attenzione sullo scalo pitagorico. Al centro dell’incontro con i giornalisti, il bando per gli oneri di servizio e l’Ils, il sistema di atterraggio strumentale mai entrato in funzione.
Aeroporto Crotone, il bando per gli oneri di servizio
La carenza infrastrutturale nel Crotonese è ampiamente nota: non esistono collegamenti ferroviari a lunga percorrenza, malgrado le innumerevoli e costanti richieste di ripristino almeno del vecchio Intercity Crotone-Milano, né strade veloci e moderne. Resta l’aeroporto, che funziona a singhiozzo e garantisce al momento due soli collegamenti (Bergamo e Bologna) operati dalla Ryanair, con un terzo per Venezia in arrivo nella prossima primavera. Un isolamento riconosciuto a livello legislativo, tant’è che Crotone è inserita nella aree disagiate del Paese che beneficiano della continuità territoriale, alla stregua di Sicilia e Sardegna.
Lo Stato, dunque, incentiva le compagnie aeree a volare da e per lo scalo pitagorico, attraverso un bando pubblico a cui sono chiamate a partecipare. L’ultima gara, però, circa un anno fa è andata deserta e nessun vettore ha presentato un’offerta per garantire collegamenti con Roma, Torino e Venezia, le tre città inserite nella procedura.
Da allora, si attende la ripubblicazione di un nuovo bando, ma prima la Regione Calabria deve convocare la Conferenza dei servizi, propedeutica alla procedura di gara. Secondo quanto sarebbe stato riferito al Comitato, a seguito di un incontro alla Cittadella avvenuto nelle scorse settimane, la convocazione dovrebbe arrivare entro la fine di novembre.
«La Regione – commenta Martino - sta facendo degli studi necessari per poter avviare poi il bando. Noi speriamo che la nuova gara, visto che a disposizione ci sono 13 milioni di euro, permetterà di far volare almeno 400-500 mila persone, quindi potremmo avere un bel numero di passeggeri nei prossimi due anni». Il presidente del Comitato però rileva con amarezza che «sembra non esserci l’interesse da parte di Enac e Sacal di accelerare l’iter di questo bando».
Il bacino d’utenza dell’aeroporto di Crotone
Il Comitato ha realizzato uno studio per delineare le caratteristiche del bacino d’utenza dell’aeroporto di Crotone, «composto – spiega nel dossier, citando l’Enac - potenzialmente dall’intera provincia crotonese, dalla fascia ionica cosentina, parte dell’altopiano silano, dai comuni della provincia di Catanzaro che ricadono a nord del capoluogo calabrese». Lo scalo, però, risulta penalizzato dall’assenza di collegamenti veloci non solo con Catanzaro e la Sibaritide, ma anche con i centri del Crotonese. Il governo, mette nero su bianco il Comitato, non ha investito «sulle altre infrastrutture dei trasporti che avrebbero potuto cambiare radicalmente anche il ruolo dello scalo all’interno del territorio ed aumentarne il bacino di utenza».
I dati emersi dallo studio, inoltre, evidenzierebbero che, a differenza di quanto sostenuto dalla società di gestione, quello di Crotone non è solo un aeroporto turistico, sebbene lo stesso gestore non lo tratti nemmeno come tale: «Considerata la sovrapposizione del bacino di utenza dei due aeroporti (Crotone e Lamezia Terme, ndr), non si comprende come mai la Sacal – si legge nel dossier - pur essendo il gestore unico non distribuisca sullo scalo pitagorico il traffico destinato nel periodo estivo a riempire i villaggi turistici della fascia jonica, ricadenti nella provincia di Catanzaro (Soverato, Sellia Marina, Montepaone e tanti altri) e distanti meno di 100 km. Tale redistribuzione dei voli, che non sono voli di linea ma charter, permetterebbe di avere una maggiore operatività nell’aeroporto dello Jonio, che potrebbe dimostrare tutta la sua valenza. Inoltre, permetterebbe allo scalo di Lamezia Terme di avere i soliti problemi organizzativi che spesso salgono alla ribalta delle cronache durante il periodo estivo».
Martino aggiunge inoltre che «i cittadini che volano da Crotone, lo fanno per motivi sanitari, di lavoro e studio, e questo emerge sia dalla nostra analisi che da quella che sta elaborando la Regione per arrivare al bando per gli oneri di servizio».
«La storia infinita dell’Ils»
Martino ricorda poi l’ennesimo paradosso che riguarda l’aeroporto di Crotone: anni fa è stato installato l’Ils, il sistema di atterraggio strumentale che permette di atterrare anche in condizioni meteo avverse, ma ad oggi non è mai entrato in funzione, perché non collaudato. Così, capita che a causa di nebbia o pioggia, gli aerei vengano dirottati a Lamezia Terme, con conseguenti, ulteriori disagi per i passeggeri. «È una storia infinita. Nel 2019, Sacal aveva promesso che con Enav avrebbe avviato il bando per l'Ils, dopo che 600 passeggeri circa erano rimasti a piedi. Lo scorso gennaio, nell’incontro con i rappresentanti istituzionali, aveva detto che avrebbe investito sull’Ils, ma ad oggi non è cambiato nulla».
La mancata attivazione dell’Ils, secondo Martino, rappresenta un altro fattore penalizzate per lo scalo pitagorico, scoraggiando le compagnie: «L’Ils garantisce maggiore sicurezza in fase di atterraggio, quindi è ovvio che le compagnie che non vogliono avere problemi o perdere tempo, ne richiedono la presenza (e la funzionalità, ndr) in aeroporto».
Il Comitato, infine, ribadisce la richiesta di estendere fino al 2022 la sospensione delle addizionali comunali (in scadenza a fine dicembre), di applicare anche ai “disagiati” cittadini crotonesi le tariffe sociali, che consentono di volare a prezzi scontati, come quelle già previste per la Sicilia, e di prevedere nuove rotte verso Torino, Pisa e Roma.