La società ha modificato il suo sistema di governance. Ci sarà un cda a tre o cinque membri. Al vertice potrebbe essere nominato l’attuale accountable manager dello scalo di Catania (ASCOLTA L'AUDIO)
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Sacal vara il suo statuto e, tra pochi giorni, avrà un nuovo assetto societario. Manca solo un ultimo passaggio prima che il nuovo corso voluto dal governatore Roberto Occhiuto abbia inizio: la nomina del Consiglio di amministrazione e, subito dopo, del presidente che gestirà il sistema aeroportuale calabrese nei prossimi anni.
Ieri l’assemblea dei soci ha aggiornato lo Statuto della società, vecchio di cinque anni, apportando, tra le altre, alcune modifiche all’articolo 18. In alternativa alla nomina di un amministratore unico, il cda potrà ora essere composto da tre membri – nominati da Comune di Lamezia Terme, Regione Calabria e dall’assemblea dei soci – o da cinque – un componente a testa per Lamezia e Regione, uno a rotazione tra tutti gli altri soci pubblici e due per l’assemblea. Il nodo verrà sciolto nella prossima assise dei soci, già convocata per il 12 maggio.
Secondo quanto trapela da fonti di Sacal e Regione, si dovrebbe optare per un cda di cinque membri. Quanto al presidente, in cima alla lista dei desideri di Occhiuto ci sarebbe Marco Franchini, attuale accountable manager dell’aeroporto di Catania. La certezza è che, dopo il passaggio sotto il controllo pubblico di Sacal, i soci privati, che detengono circa il 12% delle quote, non avranno alcun rappresentante nel cda.
Il nuovo presidente riceverà il testimone da Giulio De Metrio, che si è presentato da dimissionario nell’assemblea del 27 aprile.
Il nuovo corso
La nuova fase di Sacal si è aperta con l’acquisizione, per 12 milioni di euro, delle azioni di Lamezia sviluppo, il socio privato che la scorsa estate era riuscito a ottenere la maggioranza delle quote. Un'operazione figlia di «strani accordi», come da definizione dello stesso Occhiuto, che aveva spinto Enac ad avviare il procedimento di revoca della concessione per l’aeroporto di Lamezia Terme. L’iter si è fermato dopo gli accordi dello scorso 4 marzo con Lamezia sviluppo e la successiva cessione delle azioni, che ha permesso alla Regione e alla sua controllata Fincalabra di detenere il 61,2% della società.
Il ritorno di Sacal sotto l’egida pubblica non ha però salvato De Metrio, accusato esplicitamente da Occhiuto di non aver fatto gli interessi della Calabria in occasione della scalata del privato.
Il 12 maggio, dopo mesi di grande incertezza, la società aeroportuale avrà così il suo nuovo management, a cui spetterà il compito di consolidare lo scalo di Lamezia – che nel 2021 ha fatto viaggiare circa due milioni di viaggiatori – e di salvare e rilanciare quelli di Reggio Calabria e Crotone. Non è una mission tra le più facili.