Si è riunito questa mattina in Prefettura a Cosenza il Comitato per la Viabilità provinciale per definire le modalità di intervento sul viadotto del Cannavino, lungo la Statale per Crotone. L'importante infrastruttura chiuderà al traffico in primavera per almeno otto mesi, a causa di lavori di adeguamento antisismico, con disagi inevitabili sull'intero comprensorio presilano. Prima però sarà necessario procedere alla sistemazione e messa in sicurezza della viabilità alternativa, in particolare sul vecchio tracciato della 107 e sulla provinciale che congiunge il centro storico di Cosenza con l’abitato di Casali del Manco, fino allo svincolo di Spezzano della Sila.

Presente un comitato di cittadini

La riunione, presieduta dal prefetto Paola Galeone ha registrato la partecipazione, tra gli altri, dei sindaci di Rovito, Celico, Spezzano della Sila, Casali del Manco, accompagnati da un o spontaneo comitato di cittadini; dell’assessore ai lavori pubblici del comune capoluogo Francesco Caruso, dell’ingegner Marco Moladori di Anas, delle rappresentanti delle forze dell’ordine. Il viadotto, lungo 400 metri e alto 120, noto alle cronache per la tragedia avvenuta nel 1972 quando crollò e due operai morirono precipitando nel vuoto, è parte dell’unica arteria di collegamento primaria tra la costa tirrenica del cosentino e la città di Crotone ed è utilizzato quotidianamente da un bacino di circa 20.000 cittadini residenti in vari comuni a cui si aggiungono i turisti diretti in Sila e sulle coste joniche. Negli ultimi anni è stato già oggetto di interventi di consolidamento.

Adeguamento dei percorsi alternativi

L’Anas ha assunto l’impegno di effettuare una serie di lavori per garantire la fruibilità dei percorsi alternativi e già domani i tecnici dell’azienda stradale si riuniranno a Celico per dare il via alla fase operativa. In conclusione il prefetto Galeone ha chiesto di essere costantemente aggiornata in considerazione della importanza strategica del viadotto Cannavino e delle necessità di garantire, al contempo, la celerità dei lavori ed il minimo disagio per le comunità locali interessate.