Un convegno sindacale per ampliare la prospettiva sul rapporto tra integrazione e lavoro, è stato organizzato ad Amantea dalla Flai Cigl Cosenza e dell’Alpaa, sigle rappresentate da un parterre di ospiti e convenuti ai quali, a nome della città, ha rivolto il suo saluto il sindaco, Vincenzo Pellegrino, subito dopo l’intervento di apertura del segretario provinciale Giovambattista Nicoletti.

Nella sala gremita dell’hotel Mediterraneo Palace, il senso dell’incontro ha preso concretezza negli sguardi e nelle espressioni dei tanti lavoratori extracomunitari che, seduti accanto a colleghi italiani, annuivano compiaciuti di fronte ai risultati della “Cipolla Rossa di Tropea”, prodotto tipico che tiene alto il nome della Calabria in tutto il mondo, coltivato in larghissima parte nei campi a sud di Campora San Giovanni, frazione amanteana che lambisce la provincia di Catanzaro.

Contribuire a rendere celebre un marchio tanto identitario, lavorando nella garanzia dei diritti e con adeguata retribuzione, ha reso del tutto “integrati” gli stranieri coinvolti, in larga parte pakistani e bangladesi, ma anche bengalesi e altri provenienti da aree sud sahariane, a certificato del successo di un’iniziativa che la Flai Cgil intende mettere a sistema, soprattutto per contrastare il fenomeno dello sfruttamento che, comunque, resta in larga parte imperante nella regione. «Per combattere chi sfrutta – ha detto in un passaggio Angelo Sposato, segretario generale della Cgil Calabria – è necessario istituire il salario minimo».

Lavoro è integrazione - l’altro volto della Calabria”, questo il titolo dell’incontro, è stata l’occasione per fare il punto sulla necessità di rendere accessibile, a quante più persone possibili, il mondo del lavoro,  soprattutto in quegli ambiti che presentano caratteristiche fortemente identitarie per il territorio di riferimento, in modo da rendere costanti i risultati che, finora, stanno ben impressionando in Italia e all’estero.

L’agricoltura, pertanto, come base da cui partire per dare concretezza al cambiamento, mostrando i risultati ottenuti ad Amantea, dove il segretario nazionale Flai Cgil, Giovanni Mininni, ha preso diretta visione delle condizioni di lavoro in aziende che impiegano anche manodopera straniera,

«Una volta tanto possiamo non parlare di vertenze e rivendicazioni – ha detto il referente generale del sindacato – E possiamo non farlo in virtù del virtuoso esempio che abbiamo trovato qui, dove dall’integrazione è nato subito un indotto che ha avuto ricadute positive sull’intero comprensorio. Lavoro è integrazione in ogni contesto, e risultati come questo fanno ben sperare per il futuro».

Al dibattito – altre ai già elencati sindaco e segretari sindacali - hanno preso parte anche Adelina Veltri imprenditrice agricola, Giuseppe Carotenuto, presidente Alpaa nazionale, Massimiliano Ianni, Segretario Generale Cgil Cosenza e Caterina Vaiti, Segretaria Generale Flai Cgil Calabria.

Successivamente al convegno, nel pomeriggio, a Campora San Giovanni, è stata inaugurata la Casa dei Popoli, punto di riferimento per i circa 800 lavoratori extracomunitari residenti nella zona.