Nella tendopoli si è parlato dei problemi e delle possibili soluzioni per affrontare il fenomeno migratorio ed aiutare i migranti in difficoltà
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Ha scelto San Ferdinando la delegazione regionale delle Caritas della Calabria per incontrarsi e discutere di accoglienza alla presenza del Diacono Vincenzo Alampi e dei membri dell’Ufficio politiche migratorie e protezione internazionale di Caritas Italiana Oliviero Forti e Caterina Boca. Accolti dalla Caritas della Diocesi di Oppido Mamertina – Palmi, sempre impegnata in prima linea dinanzi al fenomeno migratorio, la delegazione ha visitato la tendopoli. Don Nino Pangallo, delegato regionale Caritas, ha sottolineato il motivo dell’incontro: «a riflettori spenti,- ha detto - è necessario verificare i problemi legati all'accoglienza dei migranti in Calabria ed aprire il confronto sulle modalità con cui la rete di solidarietà Caritas ha tentato di rispondere alle esigenze dei territori, tentando di elaborare per il futuro un sistema d'accoglienza che possa essere paradigma di riferimento per tutte le diocesi».
All’incontro nella Tendopoli hanno partecipato alcuni rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell'ordine, insieme ai direttori e operatori delle dodici Caritas della Calabria. In rappresentanza della prefettura, Antonia Maria Grazia Surace ha riportato la volontà del prefetto Michele Di Bari, neo responsabile del dipartimento libertà civili e immigrazione del Viminale, -di «avviare il superamento della situazione con un'accoglienza diffusa, affinché venga garantita un'integrazione sociale ed economica nella piana di Gioia Tauro».
Diego Trotta, dirigente del Commissariato di Polizia di Stato di Gioia Tauro ha, invece, sottolineato l’opera delle Forze dell’Ordine, svolta con professionalità e umanità e ringraziando l’associazionismo cattolico e, in particolare, la Caritas Diocesana, per la collaborazione. I valori della cultura mediterranea come linea guida sono stati i temi sottolineati poi dal sindaco di San Ferdinando Andrea Tripodi secondo il quale «viviamo un continuo affanno emergenziale e a questo problema vorremmo dare una risposta articolata, definitiva e umana». La Segretaria generale della Cgil della Piana di Gioia Tauro Celeste Logiacco ha evidenziato l’impegno del sindacato per ridare dignità al lavoro agricolo degli immigrati seguita da Francesco Milito, Vescovo della Diocesi di Oppido Mamertina –Palmi che ha rimarcato l’impegno della Caritas Diocesana nella fase emergenziale annunciando che il sostegno ecclesiale continuerà nelle forme individuate, attraverso il discernimento comunitario e la collaborazione con Caritas Italiana.
Tre i punti fondamentali per la programmazione del lavoro di Caritas sia nel territorio calabrese che nazionale sviscerati durante il tavolo di lavoro tra Caritas Italiana e i referenti delle diocesi. Il primo è stato quello inerente allo sfruttamento del lavoro agricolo avvallando la necessità di rilanciare il Progetto Presidio, promosso da Caritas Italiana, finalizzato ad offrire ascolto ed accompagnamento per dare dignità al lavoro agricolo, in sinergia con altre realtà impegnate sul medesimo fronte. Secondo punto quello dell'esperienza dei Corridoi umanitari che rappresentano una via possibile di accoglienza ed integrazione facendo leva sul protocollo siglato tra Governo italiano e Cei che permette l’accoglienza di nuclei familiari provenienti direttamente da campi profughi. Infine, si è parlato del progetto Rifugiato a casa mia, esperienza che ha rappresentato una risposta alternativa all'utilizzo dei bandi pubblici, e prevede un sistema di accoglienza che riconosce come protagonisti le famiglie e gli operatori delle diocesi.