La candidata dem alla Camera: «Vorrei portare la voce della Calabria in Parlamento e rivendicare i diritti di una regione che continua ad essere sfruttata e impoverita senza prospettive di sviluppo»
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«Sono al fianco di tutti gli imprenditori e le famiglie che lottano contro gli aumenti dell’energia elettrica e non possono essere lasciati soli, la cui la serenità viene messa a dura prova da questi aumenti. Ma i ristori non bastano, servono risposte concrete guardando al futuro».
È quanto afferma Giusy Iemma, candidata del Partito democratico alla Camera dei Deputati nel Collegio Uninominale Calabria Centro, che comunica di aver aderito alla manifestazione contro il caro energia organizzata dall’imprenditore Giovanni Sgrò che questa sera si terrà a Soverato, in piazza Maria Ausiliatrice.
«Chiediamoci, prima di tutto perché l’energia pulita proveniente da fonti rinnovabili viene pagata come l’energia da fonti fossili? Perché la Calabria che potrebbe aspirare all’autosufficienza energetica in bolletta si ritrova salassi anche peggio che nel resto del Paese? Ecco io vorrei portare la voce della Calabria in Parlamento e rivendicare i diritti di una regione che continua ad essere sfruttata e impoverita senza prospettive di sviluppo».
«Non so quanti sono i calabresi che hanno sentito parlare del fattore Omega, la tassa applicata ai Comuni in predissesto e alle aziende in difficoltà di pagamento che penalizza le Regioni che producono molta più energia di quella che consumano. Ed è proprio il caso della Calabria che immettendo il resto dell’elettricità prodotta nel circuito nazionale, non ne trae alcun vantaggio – afferma ancora Iemma -. La tassa però non è uguale per tutti gli italiani e la Calabria è la regione che paga il più alto fattore Omega».
«Per il biennio 2018/19 era di 84,79 euro megawattora, mentre è di 51 euro megawattora nel biennio 2019/20 – spiega ancora Giusy Iemma -. Secondo l’ultima rilevazione effettuata dalla Regione Calabria, facendo anche riferimento ai contenuti nelle linee d’indirizzo del Piano Regionale Integrato Energia e Clima (Priec) varato dalla giunta il 30 giugno scorso, l’energia prodotta in eccedenza – pari a circa 10mila gigawattora – proviene per la maggior parte dalle quattro centrali termoelettriche».
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