L'assemblea cosentina ha sancito il passaggio di consegne tra Amarelli e Perciaccante. Pronti alla svolta green ma serve l'impegno dello Stato: «Il vero cambiamento è quello che permette ai nostri ragazzi di affermarsi sul territorio»
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Sancisce il passaggio di consegne ai vertici di Confindustria Cosenza tra l'uscente Fortunato Amarelli e il nuovo presidente Giovambattista Perciaccante il meeting su Innovazione e Sostenibilità organizzato dall'associazione degli imprenditori nel Parco degli Enotri di Mendicino, con la partecipazione della presidente nazionale dei costruttori edili Federica Brancaccio. C'è anche il presidente nazionale di Confindustria Carlo Bonomi, che dribbla i giornalisti nel timore evidentemente che possano chiedergli conto della vicenda del presunto abuso del titolo di dottore senza aver mai conseguito una laurea - come sostenuto dal Fatto quotidiano.
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Pronti alla sfida green
Anche in Calabria gli industriali sono pronti a raccogliere la sfida del cambiamento green, ma chiedono procedure più snelle allo Stato e un impegno per trattenere i giovani. «Non dobbiamo consentire che vadano al Nord o all'estero. Confindustria crede nella Calabria. La vera svolta, il vero cambiamento è proprio quello di riuscire a mettere in campo politiche che consentano ai nostri ragazzi non solo di formarsi ma anche di affermarsi in questo territorio – ha detto Perciaccante – E poi è necessario liberarsi dal peso opprimente della criminalità che ancora incide negativamente e come un macigno sullo sviluppo».
Il motore dell'economia
L'edilizia rimane il settore trainante del Paese. Sul bonus l'Ance chiede che le falle della normativa non ricadano sulla società produttiva, ma soprattutto l'auspicio è quello di un più incisivo intervento dello Stato per sostenere il tessuto economico in un momento ancora particolarmente critico: «Dalla politica ci aspettiamo più coraggio – ha incalzato la presidente nazionale Ance Brancaccio - Ci rendiamo conto che non ci sono soldi per fare tutto, ma se non ci sono misure espansive il rapporto deficit pil non consentirà mai spazio di manovra. Il super bonus? È stata una misura straordinaria in un momento emergenziale, ha sostenuto il Paese e l’ha tirato fuori dal rischio di una possibile recessione. Noi abbiamo sempre saputo che si trattava di una misura a termine, ma se errori ci sono stati non li possono pagare imprese e cittadini, quindi il problema dei crediti incagliati – ha ammonito - va assolutamente risolto».