«Harmonic Innovation Group è l'esempio migliore, evidente e concreto, che si può fare innovazione, si può lavorare sulle grandi tematiche tecnologiche, si può fare sviluppo partendo dal profondo Sud, dalla Calabria. E che si può rimanere agganciati alle filiere globali, lavorare con i grandi poli dell'innovazione globale, su Big Data e intelligenza artificiale credendo nei giovani e rimboccandosi le maniche e creando un ecosistema». Lo ha detto il chairman della struttura Riccardo Maria Monti, già presidente dell'Agenzia Ice, in apertura della seconda giornata di "South Innovation", la due giorni sull'innovazione e lo sviluppo sostenibile promossa e organizzata a Maida, in Calabria, da Entopan Smart Networks & Strategies, in partnership con Harmonic Innovation Group, Plug and Play, Deloitte, Efm, e Rina Prime Value Services.

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«Abbiamo la possibilità - ha aggiunto Monti - di prendere queste energie che sono presenti nel Sud in maniera estremamente numerosa, metterle a sistema, dar loro una piattaforma come Harmonic Innovation Group. Questa esperienza sta crescendo sotto ai nostri occhi e nei prossimi anni esploderà, perché quando hai messo nel sistema tutti i fattori di successo: le competenze, i giovani, il capitale e l'ecosistema è impossibile fermare questa macchina. I mali dell'Italia sono la bassa produttività e il crollo dell'economia del Sud. Entrambe le cose si risolvono con l'innovazione, la digitalizzazione e l'internazionalizzazione, Harmonic Innovation Group rappresenta tutto questo».

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«Non c'è alcun dubbio che il Mezzogiorno costituisca un punto strategico per lo sviluppo dell'intero Paese e lo costituisce anche in ragione dell'ubicazione geografica che lo pone al centro del Mediterraneo». Lo ha detto il commissario straordinario del Governo Zes (Zone economiche speciali) Campania e Calabria Giusy Romano intervenuto all'incontro "South Innovation". «Il mediterraneo - ha aggiunto Romano - costituisce la porta per l'accesso al resto del mondo e la Zes potrebbe essere la chiave per l'apertura di quella porta». In questo contesto, per Romano, il Mezzogiorno ha bisogno «di modificare la narrazione passata, cioè ha l'esigenza di dimostrare di essere capace di cogliere le opportunità che derivano dal Piano nazionale di ripresa e resilienza da un lato e dalla normativa della Zes che consente una semplificazione burocratica che non ha precedenti in questo Paese».