VIDEO | Tutto esaurito sulle sponde del lago Arvo nella settimana di Capodanno. L'assessore al turismo Fausto Orsomarso: «Qui abbiamo l'oro bianco ma c'è da lavorare sulla formazione e sull'accoglienza»
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Le alte temperature e la pioggia delle ultime ore non hanno consentito la riapertura delle piste. Ma questa notte il termometro dovrebbe andare sotto lo zero e domani quindi, si potrà sciare anche nella Valle dell’Inferno, a Lorica, dove tutti gli impianti del comprensorio sono di nuovo in funzione, in tempo per il Capodanno.
Vette innevate in Sila
In cima al Monte Botte Donato la neve è caduta copiosa già da un mese. Poco meno di duecento i biglietti staccati in mattinata da chi, pur consapevole di non poter sciare, ha voluto comunque godersi la risalita. In vetta il panorama è mozzafiato con vista sul lago Arvo. I più tenaci hanno ripiegato sul campo per principianti ed anche sulla pista da bob.
Uscire dal sequestro
La giornata di sole ha incoraggiato l’affluenza, scandita in particolare da turisti in vacanza per la prima volta sull’altopiano cosentino. L’impianto è affidato temporaneamente a Ferrovie della Calabria. «Qui c’erano le difficoltà derivanti dal sequestro giudiziario – ricorda l’assessore regionale al turismo Fausto Orsomarso –. Abbiamo riavviato la struttura grazie alla concertazione con i custodi nominati dal tribunale ed ai sindaci di Casali del Manco e di San Giovanni in Fiore oltre che con il supporto di Ferrovie i cui tecnici e dirigenti hanno lavorato anche nel giorno di Natale per centrale l’obiettivo della fruizione entro la fine dell’anno».
Pronti ma non prontissimi
«La Sila è pronta, ma non prontissima – ammette poi l’esponente politico –. Bisogna guardare alla formazione, all’accoglienza. Qui abbiamo l’oro, l’oro bianco. In altre realtà questa risorsa consente di aumentare il Pil e di creare posti di lavoro. Siamo fiduciosi poiché sentiamo l'affiorare di una mentalità nuova, alimentata dal dinamismo di giovani imprenditori pronti a raccogliere la sfida».
Un gestore unico
Tra due mesi la Regione dovrebbe acquisire l’infrastruttura al proprio patrimonio. L’idea è quella di individuare un unica società di gestione: «Proveremo ad affidarla ai migliori sul mercato. Se ne troveremo in Calabria bene, se arriveranno da fuori, dal Trentino o da altre località alpine, cercheremo di utilizzare la loro esperienza per formare i nostri giovani».