VIDEO | Il centro presilano interessato da un piano che cura l’estetica e l’arredo urbano. In estate preso d’assalto dai turisti. Intanto il sindaco Luigi Lettieri lancia la proposta di fusione tra comuni confinanti
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Piccoli comuni illuminati, sembrano delle bomboniere. All’aspetto estetico e di piacevole contesto dell’arredo urbano si unisce anche il risparmio per i comuni nel consumo di energia elettrica. Si stipulano schemi di convenzione con aziende private le quali garantiscono almeno un 25% di risparmio sui consumi. Ed è quello che è accaduto a Cropalati dove l’attuale amministrazione ha dato vita a un progetto di circa 550mila euro una cui quota parte è stata finanziata dalla Regione Calabria mentre la differenza sarà spalmata in 18 anni attraverso il versamento di una rata fissa alla società che ha avuto in gestione il servizio.
Il progetto
Il progetto è nato nel 2018 e a distanza di 3 anni, dopo una serie di proroghe, si è pervenuti all’importante risultato. Inoltre è stato installato un valido sistema di videosorveglianza attivo h24 in tutti i punti di accesso del comune presilano. L’intervento è stato apprezzato dai tanti turisti che hanno preso d’assalto il piccolo centro. Il sindaco Lettieri si è detto soddisfatto del risultato raggiunto, anche se per l’avvio del sistema di videosorveglianza occorrerà uno step successivo in Consiglio comunale per l’approvazione del regolamento in materia di privacy.
La proposta sulla fusione dei comuni
Si guarda al futuro e si lavora nella direzione di fare rete con altri comuni della Sila Greca. È in questo contesto che si inserisce l’importante proposta lanciata dal primo cittadino e rivolta ai colleghi della cintura jonica della Sila Greca. L’amministratore ammette che spesso sussistono “frizioni” tra colleghi per ragioni talvolta di tipo localistico tal altra di natura politica ritiene oramai improcrastinabile l’avvio di una discussione sulla scia di quanto è avvenuto anni or sono a Corigliano Rossano. « Il concetto di rete è stato portato sui palchi e nei comizi da almeno 10 anni, però si vede poco, dobbiamo essere sinceri e onesti. Il mio auspicio è quello di creare una rete del basso jonio cosentino e iniziare a pensare a una ipotesi di fusione, ognuno mantenendo le proprie peculiarità, ma creando un bacino politico-amministrativo più ampio che sia da volano per nuove e più importanti propettive, anche di rilancio dell’intera area.