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“L’iniziativa di stasera è in assoluta sintonia con la nostra visone di crescita e di sviluppo della nostra terra”. E’ quanto ha affermato il presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, a conclusione della presentazione della “Via dell’Ossidiana: da Sibari a Diamante, lungo le rotte della Magna Grecia”, organizzata dall’Associazione NeoMedi, di cui è presidente il deputato Franco Bruno, presso la Sala Nova della Provincia di Cosenza, alla quale hanno portato i saluti Elio Bozzo per l’associazione promotrice dell’incontro, il Presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci e l’assessore regionale all’Urbanistica, Franco Rossi.
“Valorizzare il nostro patrimonio e le grandi potenzialità che esprime il nostro territorio -ha proseguito Oliverio- è l’unica strada per costruire uno sviluppo sostenibile della nostra regione e per recuperare il ritardo enorme che abbiamo accumulato in un lungo periodo di tempo. Per farlo occorre innescare nuovi processi ed avviare un’operazione culturale che parta dalle nostre scuole e generi una nuova visione dello sviluppo.
In questa direzione stiamo lavorando. La prima operazione che abbiamo avviato è stata quella di rendere più accessibile la nostra regione rispetto ai mercati e al resto dell’Europa. La perifericità può essere abbattuta solo se la Calabria diventa raggiungibile. In questo senso abbiamo investito risorse consistenti a sostegno della mobilità aeroportuale. Abbiamo riorganizzato il nostro sistema aeroportuale, passando da tre ad un’unica società di gestione degli aeroporti. E’ stata un’operazione non facile, anche perché dietro ogni società si celavano interessi e localismi esasperati. Alla guida della Sacal abbiamo posto non un compare di Mario Oliverio, ma un prefetto in pensione anche per dare una risposta di trasparenza, legalità e di netta rottura rispetto al passato. Stiamo investendo sui collegamenti ferroviari. Abbiamo aperto una vertenza con Trenitalia e con il Ministero delle Infrastrutture e siamo riusciti ad ottenere due collegamenti quotidiani con la Capitale. Dal 10 dicembre prossimo sarà attivata, infatti, la seconda Frecciargento. Abbiamo allocato risorse da destinare ad uno studio di fattibilità per verificare costi e possibilità di estendere l’alta velocità da Salerno a Reggio Calabria. La stessa cosa stiamo facendo per quanto riguarda la viabilità. Abbiamo preteso la chiusura dei cantieri sulla Sa-Rc ed oggi pretendiamo che da Cosenza ad Altilia sia realizzata una nuova corsia autostradale, senza sovrapposizioni sul vecchio tracciato. Abbiamo investito 538 milioni di euro per costruire la nuova ferrovia jonica e stiamo lavorando sull’ammodernamento della SS.106”.
“Il secondo punto a cui ci stiamo dedicando -ha aggiunto Oliverio- è la valorizzazione delle nostre risorse per intercettare un turismo breve, di nicchia, che allarghi la stagionalità. In questo senso siamo l’unica regione che ha predisposto, insieme ad un gruppo di volontari con il quale abbiamo lavorato in questi anni per ricostruire i percorsi, una serie di cammini regionali, due dei quali sono stati inclusi dal Mibact nell’Atlante nazionale dei Cammini. Ora dobbiamo mettere in rete le nostre proposte. Il turismo religioso dovrà essere una delle nostre carte migliori da giocare. In questo senso stiamo cercando di costruire, insieme alla Chiesa e ai vescovi calabresi, le condizioni per realizzare questi percorsi e per farli conoscere. Anche pe quanto riguarda il turismo sportivo stiamo sostenendo ed incoraggiando eventi ed iniziative importanti. Insieme i ministri Delrio e Franceschini il 4 agosto scorso abbiamo sottoscritto un protocollo per un grande investimento sulla ciclovia della Magna Grecia, la più grande del Mediterraneo, di cui la Calabria è regione capofila insieme a Basilicata e Sicilia. Ieri abbiamo tenuto un incontro con il comune di Crotone per definire un investimento di 60 milioni di euro finalizzato alla riscoperta e alla valorizzazione dell’antica Kroton che si trova, appunto, lungo il percorso della Magna Grecia. Stiamo lavorando perché il teatro di Locri diventi come quello di Siracusa e non un luogo abbandonato e ricoperto da erba e sporcizia. Dalla prossima stagione estiva partirà la programmazione delle attività teatrali. Stiamo predisponendo, infine, un progetto multimediale perché i turisti, attraverso l’uso di tecnologie avanzate, possano rivivere e ripercorrere quell’importante periodo storico”.
“E’ un percorso il nostro -ha evidenziato il Presidente della Regione- che avrà successo solo se vedrà il coinvolgimento e la consapevolezza di tutta la popolazione calabrese. A tal proposito promuoveremo una serie di iniziative nelle scuole. Non bastano gli investimenti delle istituzioni o dei singoli imprenditori. A crederci devono essere soprattutto le nostre comunità e, per farlo, devono avere la consapevolezza dei tesori e del patrimonio di cui sono custodi.
Mi fanno ridere coloro che oggi ci accusano di aver messo in campo vecchi progetti. A costoro rispondo che se qualche vecchio progetto è stato ripreso è proprio perché quelli che ci hanno preceduto non li avevano mai realizzati. Noi lo stiamo facendo. Al 31 dicembre prossimo circa il 60% delle risorse a nostra disposizione saranno investite. Il 2018 sarà l’anno dell’apertura totale dei cantieri. Ieri, dopo i sopralluoghi nei cantieri di Reggio Calabria, abbiamo inaugurato il cantiere Scuole Sicure 500. Abbiamo investito 500 milioni di euro per mettere in sicurezza le scuole di ogni ordine e grado della Calabria che presentano un quadro di rischio che è il più alto d’Italia. Solo sei scuole su cento sono in sicurezza e tutte le altre, una parte sono in sicurezza relativa e tutto il resto è a rischio altissimo. Stiamo investendo in questa direzione. Guardiamo ai fatti e ai criticoni ad oltranza lasciamo le chiacchiere”.
“Il nostro futuro -ha concluso Oliverio- non si gioca sull’apertura di un’industria o di una nuova fabbrica, ma sulla valorizzazione di un patrimonio che non può essere delocalizzato. Le fabbriche si spostano e si delocalizzano, a seconda delle convenienze; la nostra storia, i nostri monumenti, il nostro patrimonio storico ed archeologico non può essere delocalizzato da nessuna parte: è unico ed è qui. Su di esso dobbiamo investire e lavorare per valorizzarlo al massimo. Fare crescere questa consapevolezza è faticoso. La nostra è una strada in salita, faticosa, ma vale la pena percorrerla fino in fondo ed impegnarsi, perché è l’unica strada che crea una condizione di sviluppo irreversibile e getta le fondamenta per una crescita solida e duratura”.