Grandi pianisti, danza, lirica, rock e musica classica per la prima sezione della manifestazione che proseguirà ora con gli appuntamenti previsti al teatro cittadino
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Ancora una volta il chiostro del San Giovanni si è presentato nel migliore dei modi con un numeroso pubblico che anche ieri sera ha applaudito l’ultimo degli appuntamenti organizzati al Complesso monumentale dalla ventesima edizione del Festival d’autunno. È infatti toccato al Galà lirico “L’amore negato” proposto da Tusha Ilaria Silipo al pianoforte e dal mezzosoprano Laura Screnci chiudere la sessione al chiostro del Festival: una produzione originale con alcuni celebri brani del melodramma dedicati a questo sentimento, da Gluck a Mozart, Bellini, Rossini, Donizetti e Bizet, per citarne qualcuno, ultimo tassello di una programmazione che ha voluto puntare, a ragione, sui talenti più brillanti del territorio.
Prima del duo Silipo-Screnci, c’era stato infatti il concerto dei vincitori di Next Music Generation, il talent ideato e fortemente voluto dal direttore artistico del Festival d’autunno Antonietta Santacroce, che ha permesso a Januaria Carito, con la sua grinta e la sua potente voce, di tenere un intero concerto inserito nella programmazione ufficiale della kermesse, con l’apertura affidata al duo VìVì, formato dalla violinista Valeria Piccirillo e dal chitarrista Valerio Mazza che si sono aggiudicati la categoria “Senior”.
Ma c’è stato anche spazio alla raffinatezza del Trio Fonè con il concerto “Les chemins de l’amour”, con il pianista Giovanni Mazzuca, il violinista Giuseppe Arnaboldi e la violista Sabina Fedele e la loro produzione originale che miscelava poesie di Saffo, Prevert, Montale, Carver a musiche appositamente rielaborate in chiave virtuosistica da Giovanni Mazzuca per la formazione. Non si può poi dimenticare l’energia contagiosa della street band Ottopiù che ha animato l’inaugurazione della mostra itinerante “20 anni di Festival d’autunno”, realizzata insieme all’Accademia di Belle Arti cittadina, e allestita su Corso Mazzini nel tratto dal San Giovanni fino al Teatro Politeama, che rimarrà allestita per il pubblico fino al 29 settembre.
Un’altra caratteristica della programmazione al Complesso monumentale da parte del Festival d’autunno - realizzato dall’associazione Donne in arte con il supporto di Mic, Por Calabria Fesr Fse, Calabria Straordinaria, in collaborazione con Fondazione Carical e i Comuni di Catanzaro, Montauro, Soverato, Tropea e Santa Caterina -, è stata anche quella di aver ospitato grandissimi pianisti: a parte la parentesi al chiostro dell’Osservanza con la star mondiale del Jazz Gonzalo Rubalcaba, il pubblico catanzarese ha potuto assistere ai concerti, per la prima volta in città, di Remo Anzovino con la sua musica emozionale, e di Paolo Di Sabatino e il suo virtuosismo Jazz.
Vanno inoltre ricordati la stessa Tusha Ilaria Silipo che ieri sera ha conquistato i presenti, così come le straordinarie trascrizioni di Giovanni Mazzuca realizzate appositamente per la produzione originale del Festival a cura del Trio Fonè. Tante sono state infatti le prime (su tutte quella nazionale di Rubalcaba), e anche le presentazioni di brani inediti come è stato con Di Sabatino che ha proposto a Catanzaro “Laszlo Marcel” in prima esecuzione assoluta.
La creatività del resto è stata la vera protagonista della “settimana al San Giovanni”: tutti gli appuntamenti in cartellone sono stati pensati per dare spazio oltre che al talento anche ai generi, coinvolgendo pubblici differenti ogni sera, in relazione alla varietà dell’offerta che ha potuto contare anche su un momento dedicato alla danza contemporanea con la compagnia siciliana Ocram dance movement e tre quadri danzati, “A-Mors” che esploravano le varie tipologie amorose: quello romantico, quello fanciullesco e quello passionale.
«Il Festival adesso si sposta al Teatro Politeama per un’ultima parte in cui ce ne sarà davvero per tutti, con una serie di appuntamenti imperdibili – ha concluso il direttore Santacroce -. Dalla comicità di Maurizio Battista alla musica cantautorale di Carmen Consoli, dalla danza del Balletto del Sud in “Eros e Pathos” al teatro di Francesco Colella con “Le metamorfosi” di Apuleio e di Anna Maria De Luca con “Le verità di Medea”, dal physical theatre dei canadesi Machine de cirque, finendo alla satira musicale di Elio e le Storie tese, in Calabria per la prima volta grazie al Festival d’autunno. C’è solo l’imbarazzo della scelta».