VIDEO | Il Capo della Chiesa ortodossa mondiale ha pregato davanti all’icona dell’Achiropita e poi ha fatto tappa al museo diocesano per ammirare la bellezza del Codex Rossanensis. Il suo viaggio nella Calabria Citra in occasione delle celebrazioni del centenario dell’Eparchia di Lungro
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È stata una visita veloce ma intensa quella del Patriarca di Costantinopoli, Sua Santità Bartolomeo Primo, a Rossano, culla della civiltà greco-bizantina nel meridione. Il capo della chiesa ortodossa stamani è stato accolto dall’arcivescovo Mons. Giuseppe Satriano nella cattedrale dell’Achiropita.
Prima la preghiera dell’Akathistos difronte all’icona della vergine e a seguire la visita al museo diocesano dov’è custodito il prezioso Codex Purpureus Rossanensis, patrimonio dell’Umanità, con la particolare cerimonia dello “sfoglia pagina”. La visita del Patriarca, accompagnato per l’occasione dall’eparca di Lungo, Mons. Donato Oliverio, si incastona proprio nelle celebrazioni del centenario dell’eparchia insediata nella Calabria Citra e che abbraccia tutte le comunità di origine italo-albanesi.
Un momento di congiunzione tra le due Chiese
Un momento di congiunzione importante tra le chiese di Oriente e di Occidente, in un luogo emblematico. Rossano, infatti, è città natia di San Nilo, l’abate che a cavallo tra il primo ed il secondo millennio si adoperò affinché si evitasse lo scisma tra le due chiese; ma è anche una delle ultime città del Sud Italia dove sono convissute le due Chiese: quella Apostolica Romana e quella Greco Ortodossa. Una culla di civiltà, insomma, che oggi accoglie il capo della comunità cristiana d’oriente in un momento in cui proprio le due “chiese sorelle”, grazie proprio ai loro pastori sono ritornate a parlare e dialogare.
«Tappa di un cammino per una chiesa cristiana universale»
«Bartolomeo – ha detto, a proposito, l’arcivescovo di Rossano-Cariati, Giuseppe Satriano – è colui che, insieme a Papa Francesco, sta testimoniando che una chiesa cristiana ecumenica universale è ancora possibile». Che questa “riappacificazione” possa ripartire proprio da un angolo straordinario della Calabria dove mille anni fa si lavorò proprio per evitare la storia rottura tra Roma e Costantinopoli?
Anche i laici lo sperano
Non è un sogno, ma un impegno in cui crede anche la comunità laica. A Rossano, stamani, c’era anche il sindaco di Grottaferrata, la Città alle porte di Roma fondata proprio da San Nilo nel 1004, che ha ribadito come sia importante, anche sotto il profilo sociale e non solo religioso, una riunione delle chiese. «Corigliano-Rossano e Grottaferrata – ha detto il sindaco della cittadina laziale, Luciano Andreotti – rappresentano due realtà strategiche nel mondo delle due Chiese ed oggi, potrebbero rappresentare il centro della comunione tra la comunità apostolica e quella ortodossa».
«Corigliano-Rossano custodisce patrimoni inestimabili»
Ma la visita di Bartolomeo Primo, nella città bizantina, riaccende i riflettori sull’importanza del patrimonio religioso storico monumentale custodito nel territorio di Corigliano-Rossano. A partire dai misteri che ancora avvolgono il Codex Purpuresu Rossanensis e l’icona della Vergine Achiropita per finire alle decine tra oratori, chiese e abbazie basiliane che coronano la città alta per finire ai tesori arabo-normanni che si trovano sulla costa e alle tantissime altre bellezze che si trovano chiuse nel tratto di terra chiuso tra il Crati ed il Trionto. «Serve maggiore consapevolezza – questo l’appello del sindaco Flavio Stasi – affinché davvero ritorniamo ad essere capaci di capire l’inestimabile valore artistico e culturale che questa Città custodisce. Per noi la visita del Patriarca è motivo di vanto ed orgoglio ma è anche un impegno a fare di più e meglio».