Una storia di ordinario volontariato, il racconto di otto anni in Avis alla guida della sede regionale della Calabria” è il volume scritto da due ex dirigenti associativi regionali, Rocco Chiriano e Giuseppe Perpiglia. 224 pagine in cui gli autori illustrano lo scenario iniziale e la visione che ha guidato le loro azioni dal 2013 al 2021. Un omaggio ai tanti volontari che aderiscono alla più grande associazione dei donatori di sangue ma anche un documento utile per chi è alla guida delle strutture associative e dunque per le future generazioni che aderiranno al sodalizio. «Era giusto testimoniare l'attività che si può fare quando si ha il potere i poter fare le cose buone per le persone, specie per quelle più deboli. E poi è un omaggio dovuto anche a tutti i donatori e a tutta la squadra che mi ha accompagnato in questi otto anni e che ha portato l'Avis Calabria a dei livelli eccezionali, inimmaginabili prima, che hanno permesso di creare un “modello Calabria” che è giusto far conoscere a chi verrà dopo di noi».

Punti di forza e criticità

Il libro, edito da Rubbettino, che già dalla copertina richiama il colore del sangue ma anche quello della passione, si suddivide in tre parti come spiega Chiriano, già presidente regionale Avis: si parte dalla situazione iniziale trovata dagli autori per poi passare alle innovazioni introdotte fino ad arrivare alle criticità che in alcuni casi hanno macchiato lo spirito avisino fino a creare un sistema clientelare e affaristico che dovrebbe essere estraneo al mondo del volontariato. «La prima riguarda la situazione di stallo che avevamo trovato. Riconoscendo tutte le capacità di chi ci ha preceduto, non era stato fatto un discorso innovativo. Per questo motivo abbiamo fatto un'analisi approfondita di quelli che erano i bisogni delle nostre sedi, dei donatori, delle strutture, per modernizzare tutto quello che c'era da innovare.

Innovazione virtuosa

La seconda parte riguarda proprio le innovazioni. Ne cito solo due: la più importante è stata quella dell'accreditamento dei punti di prelievo fissi tenendo conto che in precedenza si raccoglieva il sangue nei sottoscala, nelle palestre, sulle spiagge anche. Siamo riusciti ad accreditare ben 75 punti prelievo più 4 unità di raccolta associative dotate di autoemoteche che hanno garantito, pur in quella fase tremenda del 2014, l'autosufficienza alla nostra regione. Un altro progetto entusiasmante è stato quello della informatizzazione di tutte le sedi con u unico rendiconto sociale delle risorse che si ottengono dalle strutture sanitarie che in Calabria ammontano a circa tre milioni e mezzo di euro, diventando anche in questo caso un esempio esportato nelle altre regioni. La terza parte tocca un po' l'etica e la morale di Avis, essendo “inciampati” in episodi poco edificanti per un'associazione di volontariato ma non ci siamo tirati indietro, perchè p giusto che dove c'è il positivo, il bello e il buono, e capita di scontrarsi anche con le cose anomale, è giusto che vengano denunciate affinchè un corpo sano come l'Avis lo possa espellere e guaire, continiuando secondo una tradizione che ormai vive da 100 anni e i motivi ispiratori devono rimanere quelli del suo fondatore Formentano». Dunque il volume è destinato a tutti «perchè è una bella avventura – conclude Chiriano -, è una favola. Ed è scritto proprio come una favola, un racconto che avvince, almeno secondo le opinioni di chi lo ha già letto. Si legge con piacere perchè presenta delle sfaccettature che non si conoscevano. E anche le incrostazioni che sono state denunciate ci stanno, se poi si va verso il risanamento dell'associazione a cui tutti siamo legati».