Il sodalizio hanno voluto ugualmente far sentire un'aria di festa grazie ai volontari che hanno raccolto e donato i pacchi con generi alimentari. Il messaggio di don Pino De Masi
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Quella che la pandemia impedisce, la solidarietà rende possibile. È così che hanno pensato a Palmi, dopo l'offerta di aiuto dell'associazione che raccoglie i portatori della "varia", la grande macchina a spalla che da il nome alla festa popolare per cui la cittadina del Reggino è conosciuta. L'associazione Presenza, il sodalizio fondato da don Silvio Mesiti, pur non potendo organizzare la tradizionale cena del giovedì santo - visto che gli ospiti della Rsa sono sottoposti alle rigide regile del distanziamento - ha voluto ugualmente far sentire un'aria di festa, grazie ai doni messi a disposizione 'mbuttaturi.
«Quello che hanno fatto questi ragazzi - ha detto il sacerdote a proposito del gruppo presieduto da Eugenio Crea - è la dimostrazione che la simbologia della Varia muove effettivamente lo spirito. Come si fa quando si tira, anche in questo caso siamo andati tutti nella stessa direzione, ovvero quella che ha fatto vivere con un po' di sollievo questo momento difficile». I volontari hanno raccolto e preparato dei pacchi con generi alimentari, che una volta distribuiti hanno dimostrato una volta di più la giustezza del messaggio del Papa: «Nessuno si salva da solo».
E dagli anziani di Palmi, ai ragazzi di Polistena. Anche in quest'altro paese la parrocchia guidata da don Pino De Masi ha voluto unire alla "Pasqua diversa" un messaggio di speranza. Nella tradizionale supplica all'Addolorata, è stato letto un messaggio - amplificato dai canali social che ormai sono diventati strumenti stabili del nuovo modo di comunicare la fede durante la pandemia - con le parole toccanti di una adolescente.
«In maniera confidenziale - ha detto don Demasi - mi ha rivelato il senso di angoscia che questa questa fase procura facendo sentire sgretolati i sogni e le speranze di una generazione». Parole toccanti, riecheggiate nella invocazione alla Madonna che per la parrocchia è diventata l'occasione per accendere i riflettori su quella che don De Masi ha definito "emergenza educativa". Una scelta significativa e apprezzata, in linea con l'attenzione che quest'anno il santo padre ha voluto investire verso l'universo giovale provato, ottenendo una straordinaria e toccante partecipazione degli adolescenti durantr la Via Crucis in piazza San Pietro.