VIDEO | Approda a Mendicino il volume che parla del compianto sindaco di Reggio Calabria. L'iniziativa ha aperto la rassegna editoriale "Libri a Palazzo"
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La presentazione del libro di Michele Caccamo, Un visionario inaspettato – biografia di Italo Falcomatà, edito da Castelvecchi con una prefazione del presidente di Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro, ha aperto a Mendicino la rassegna editoriale Libri a Palazzo, articolata in dodici appuntamenti in calendario fino al mese di settembre. La manifestazione inaugurale, coordinata da Francesco Kostner, ha registrato gli interventi di saluto del sindaco di Mendicino, Antonio Palermo, e dell’assessore alle politiche sociali Margherita Ricci.
Nutrito parterre
Ospiti dell’iniziativa Giuseppe Falcomatà, figlio del compianto sindaco di Reggio Calabria prematuramente scomparso nel 2001 all’età di soli 58 anni. Con lui tre protagonisti della politica calabrese degli ultimi trent’anni: Ernesto Funaro, Mario Oliverio, Sandro Principe, rispettivamente espressione, nella prima Repubblica, di Democrazia Cristiana, Pci e Partito Socialista, che hanno tratteggiato la figura di Italo attraverso la ricostruzione delle vicende che portarono il professore alla guida dell’amministrazione della città dello Stretto nel 1993 e poi alla riconferma, attraverso questa volta l’elezione diretta «riuscendo ad intercettare ampi consensi – hanno detto all’unisono i protagonisti del parterre – conducendo battaglie progressiste e di sinistra in un capoluogo fortemente permeato dall’ideologia di destra, retaggio dei moti rivoluzionari di Reggio degli anni settanta».
Tra criminalità e avvisi di garanzia
Mario Oliverio poi, ha ricordato il clima pesante che si respirava nel capoluogo all’inizio degli anni novanta, con la seconda guerra di ‘ndrangheta in pieno svolgimento: «Mille morti ammazzati turbavano la quotidianità della società civile. Il contrasto alla criminalità organizzata è stata una delle cifre della sindacatura di Falcomatà – ha affermato l’ex presidente della Regione – che però ha dovuto guardarsi le spalle pure dallo Stato» ha chiosato, riferendosi ai numerosi avvisi di garanzia emessi a suo carico dalla magistratura. «Una circostanza che lo ha stretto in una morsa che, ritengo, ha accelerato purtroppo in maniera fatale gli esiti della sua malattia». Sulle tempistiche di pubblicazione, Giuseppe Falcomatà ha sottolineato di aver preferito attendere «vent’anni prima di autorizzare la biografia ufficiale per non produrre uno scritto influenzato dall’onda emozionale generata dalla prematura morte di mio padre. Penso che a distanza di un così lungo periodo – ha chiosato - l’esempio amministrativo di Italo possa essere così colto nella sua interezza e pienezza anche dalle nuove generazioni».