Lo storico napoletano Giovanni Caputo a confronto con studenti, velisti, cittadini: la rassegna in collaborazione con il Club cittadino per L'Unesco, la Congregazione dei Bianchi di San Nicola, l'Istituto d'istruzione superiore e il Comune
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Chi va per mare condivide due certezze:la prima, che la gassa d'amante è tra i nodi più importanti e diffusi al mondo. La seconda, che la marineria sorrentina è la più nobile tra tutte. L'evento promosso dal Vela Club Tropea sabato 29 ottobre è riuscito in modo non scontato, e grazie ad una capillare ricerca, ad unire la cittadina balneare con la storia della navigazione, grazie ad uno dei più quotati maestri d'ascia, restauratore, storico e attrezzatore di barche d'epoca oggi in circolazione: Giovanni Caputo, consulente dell'Antico cantiere del Legno Aprea.
Una scoperta tropeana
La sua scoperta, ovvero che il nodo noto come Gassa d'Amante è stato inventato dal nobile tropeano Niccolò Toraldo alla fine del Trecento, è stata protagonista della prima giornata di marineria storica promossa dal Vela Club Tropea insieme al Club per l'Unesco Città di Tropea e dalla Confraternita di San Nicola, secolare espressione morale e religiosa della nobiltà cittadina.Patrocinio, Comune di Tropea, Collaboratori, Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, Istituto Istruzione Superiore di Tropea.
Studenti e velisti
E proprio ai ragazzi impegnati nei corsi di scuola vela organizzati dall'associazione sportiva, è stata dedicata la prima parte della manifestazione, nelle aule del liceo classico cittadino, alla presenza del Preside Nicolantonio Cutuli e dell'insegnante Tilde Vallone. A loro, lo storico napoletano ha parlato a lungo delle diverse modalità di esecuzione di un nodo basilare per la pratica della vela, legando la trattazione ad elementi importanti di sicurezza, storia, educazione civica ed ambientale.
Lectio magistralis
Sin dalle prime battute della mattinata, era apparsa subito chiara la passione di Giovanni Caputo per la didattica e la trasmissione dei saperi. La lectio magistralis tropeana si inserisce in una serie di iniziative che hanno già visto lo storico destreggiarsi tra studenti, ragazzi con problemi psichici e con bisogni speciali, disagiati e persino scolari delle elementari e non è detto che, in futuro, non si possano realizzare concretamente delle iniziative a medio termine anche nella Perla del Tirreno.
Nel pomeriggio, la Chiesa dei Nobili ha ospitato il convegno destinato alla città e ai suoi appassionati. Ad aprire i lavori, il presidente del Vela Club Sabatino La Torre e del Club per l'Unesco Città di Tropea Giuseppe Maria Romano. Dopodiché, Caputo è tornato sul nodo Toraldo e sulla sua sterminata bibliografia. Accanto a lui, l'esperto di genealogie Ercole Massara ed il Cappellano Professo del Sovrano Ordine di Malta, delegazione di Tropea, Don Ignazio Toraldo di Francia. Il primo ha ricondotto la storia della famiglia Toraldo nell'alveo del patriziato tropeano: il secondo ha portato all'assemblea il saluto ed il plauso della nobile famiglia tropeana.
L'incontro, moderato dalla giornalista Monica La Torre, è stato chiuso dall'architetto Emilio Minasi, del Club per l'Unesco di Tropea. Tra i saluti, ricordiamo quelli portati dal comandante dell'Ufficio Locale Marittimo di Tropea, luogotenente Eddy Giudice.