Si tratta di Cosenza, Cleto e Marcellinara. Entro il 27 settembre dovrà essere inviato il dossier completo con titolo e progetto culturale. Poi una commissione ministeriale composta da sette esperti di chiara fama deciderà chi merita l’investitura
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Tre città calabresi aspirano a diventare la Capitale italiana della cultura del 2026. Si tratta di Cosenza, Cleto (sempre in provincia di Cosenza) e Marcellinara (Catanzaro). È quanto si apprende dal ministero della Cultura che ha reso noto l’elenco delle 26 città che hanno aderito al relativo bando entro la scadenza del 4 luglio.
Sono 14 le regioni presenti, con un’ampia distribuzione geografica da nord a sud della Nazione. «Per proseguire la corsa verso il titolo - precisa il dicastero guidato da Gennaro Sangiuliano -, le aspiranti Capitali dovranno perfezionare la loro candidatura inviando - entro il prossimo 27 settembre - un dossier che sarà sottoposto successivamente alla valutazione di una commissione composta da sette esperti indipendenti di chiara fama nel settore della cultura, delle arti, della valorizzazione territoriale e turistica».
In particolare, il dossier di candidatura dovrà contenere alcuni elementi obbligatori: un titolo; il progetto culturale della durata di un anno, inclusivo del cronoprogramma e delle singole attività previste; l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, con l’individuazione di un’apposita figura responsabile; la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria del progetto culturale proposto; gli obiettivi perseguiti.
Entro il 15 dicembre 2023, la commissione definirà la short list delle 10 città finaliste, e la procedura di valutazione - dopo l’audizione pubblica dei progetti finalisti entro il 14 marzo 2024 - si concluderà per il 29 marzo 2024 con la proclamazione della Capitale italiana della cultura 2026.
L’ultima città ad essere insignita del titolo è stata Agrigento per il 2025, preceduta da Pesaro che diventerà capitale della cultura nel 2024 e da Bergamo e Brescia che sono insieme la Capitale italiana della cultura attualmente in carica per il 2023. La prima a ottenere questo riconoscimento è stata Mantova nel 2016. Poi sono seguite Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018 e Parma nel 2020, titolo prorogato anche nel 2021 a causa dell’emergenza Covid-19, nel 2022 è stata Procida.
«La città vincitrice - continua il ministero -, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità».
Questo l’elenco delle città che hanno presentato la domanda per il 2026:
- Agnone (Isernia) - Molise
- Alba (Cuneo) - Piemonte
- Bernalda (Matera) - Basilicata
- Carpi (Modena) - Emilia Romagna
- Cleto (Cosenza) - Calabria
- Cosenza - Calabria
- Gaeta (Latina) - Lazio
- L’Aquila - Abruzzo
- Latina - Lazio
- Lucca - Toscana
- Lucera (Foggia) - Puglia
- Maratea (Potenza) - Basilicata
- Marcellinara (Catanzaro) - Calabria
- Massa (Massa - Carrara) - Toscana
- Moliterno (Potenza) - Basilicata
- Nuoro - Sardegna
- Pantelleria (Trapani) - Sicilia
- Potenza - Basilicata
- Rimini - Emilia Romagna
- Senigallia (Ancona) - Marche
- Todi (Perugia) - Umbria
- Treviso - Veneto
- Unione dei Comuni dei Monti Dauni (Foggia) - Puglia
- Unione dei Comuni “Terre dell’Olio e del Sagrantino” (Perugia) - Umbria
- Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena) – Toscana
- Unione Montana dei Comuni della Valtiberina Toscana (Arezzo) - Toscana