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La pietà popolare che si apre al mondo attraverso uno dei riti religiosi più struggenti e suggestivi della tradizione calabrese. Siamo a Dasà, entroterra vibonese, e il rito in questione è la ‘Ncrinata. La Pasqua, in questo borgo immerso tra il verde e la cultura, il paese del Petriano, quello che diede i natali ed in cui ha vissuto il grande Mike Arruzza, non si festeggia la Domenica di Resurrezione, ma il martedì successivo, con la rappresentazione di Maria che incontra San Giovanni e il Risorto.
La Vergine, portata in spalla dai confratelli che sbuca dall’angolo ai piedi della salita (la ‘ncrinata del paese) e risale, sostenuta nella corsa dai fedeli, in un tripudio di applausi, nel crescente mormorio della preghiera e della commozione, fino all’incontro con Gesù e San Giovanni, e la caduta del velo. Un evento che ogni anno richiama migliaia di fedeli da tutta la Calabria, dal resto d’Italia e anche dall’estero. Un evento che riporta in terra natia centinaia di emigrati che in questo rito religioso riconoscono l’essenza della propria identità. Un evento che quest’anno si ripeterà il 3 aprile, preceduto dall’incontro pubblico che ieri è stato ospitato dalla Parrocchia di San Nicola e San Michele su iniziativa del sindaco Raffaele Scaturchio, giovane primo cittadino che nelle tradizioni e nella cultura del paese ha scoperto la chiave per il contrasto allo spopolamento ed una nuova crescita possibile.
Nel corso del partecipato incontro, sono intervenuti il parroco don Bernardino Comerci, lo storico Franco Luzza e il coordinatore del circuito Calabria Sona Giuseppe Marasco. Durante l’iniziativa è stato conferito il Premio 'Ncrinata 2018 all’editore del network LaC Domenico Maduli, rappresentato per l’occasione dal direttore responsabile della testata giornalistica di LaC Tv Cristina Iannuzzi, e a Saverio Caracciolo, fotovideoreporter del network LaC, per i suoi servizi che hanno saputo cogliere - è scritto nelle motivazioni - le espressioni e i sentimenti della gente di Dasà.