«Tornate. Non dovete fare altro. Qui se ne sono andati tutti, specialmente chi è rimasto».

Anche ad Acri, nel cosentino, durante la scorsa notte scorsa, è stato affisso, da autori al momento anonimi, un manifesto con la frase tratta da una poesia, che ha come tema l’emigrazione, del poeta e paesologo Franco Arminio.

Cartelloni analoghi, sono comparsi nelle scorse settimane anche in altre città del sud Italia e fanno parte di un tam tam poetico, che adesso sta diventando anche mediatico, iniziato a fine dicembre a Sala Consilina (Salerno), dove un gruppo di giovani cittadini aveva affisso lo striscione con la frase di Arminio, nel centro del paese. Nei giorni successivi gli stessi versi erano comparsi sui muri di Padula (nella foto) e di Altavilla, sempre in Cilento. Con la replica ad Acri, è ormai chiaro che il gesto ha assunto una valenza simbolica più ampia: un grido di allarme sullo spopolamento dei paesi d'entroterra e una forma di ribellione gentile al silenzio che spesso lo vorrebbe coprire.