VIDEO | Musica e arte nel nome del ragazzo che studiava a Perugia: così la famiglia, gli amici e il Comune ne perpetuano l'esempio di dedizione per la comunità
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Tre anni senza Carlo Pronestì, ma, da due anni c’è un festival che ricorda lo studente di Galatro strappato alla vita da un male incurabile. L’hanno chiamato Carlino’s Wave, l’onda di Carlo appunto, ed è diventato un appuntamento ambito non solo nell’entroterra della Piana reggina ma anche in Umbria, visto che tanti sono gli amici che lo avevano conosciuto all’università di Perugia che frequentava.
Sogno di fare il farmacista interrotto drammaticamente, anche se l’Ateneo ha riconosciuto il titolo post mortem, che diventa il fermento doloroso ma creativo che per prime la sorella Roberta Pronestì – anche lei farmacista a Catania – e la fidanzata Ilaria Lupi vogliono perpetuare ogni estate nel suo nome.
E la comunità galatrese risponde, alla chiamata degli amici di Carlo che sotto il sole montano gazebo, accolgono i musicisti che fuori regione che arrivano, tentano di ripagare le spese allestendo una sorta di villaggio multiculturale e artisticamente variegato, dotato anche di cucine. Anche il sindaco Sandro Sorbara nel pubblico della serata patrocinata dal Comune, che ha visto esibirsi Clavdio, Nonmale, Bouquet, Marazzita, Scerra Gattuso e Milanta nel quartiere Montebello, un angolo veramente suggestivo tra montagna e case, impreziosito anche dalla mostra di pitture realizzate nell’ambito dell’Estemporanea “Ac-cogli-ere Galatro” organizzata anche quest’anno dai volontari dell’associazione Testimoni di Unità.