Dopo un intenso anno di attività, con oltre trecento appuntamenti culturali tra incontri, presentazioni, festival, convegni, mostre e workshop, Taurianova conclude il suo percorso come Capitale italiana del libro 2024 e si prepara a passare il testimone a Subiaco, designata per lo stesso titolo per il 2025.

«Per celebrare un anno straordinario - fanno sapere dal comune reggino - è stato indetto uno speciale evento conclusivo alla presenza di rappresentanti istituzionali, nazionali e locali, cittadini, rappresentanti di associazioni e pubblico. Occasione speciale per riflettere congiuntamente sui risultati raggiunti e sulle eredità lasciate sul territorio da un progetto che ha fatto della cultura un volano di rigenerazione sociale e comunitaria, non solo per Taurianova ma per l'intera Calabria. L'evento non è stato solo un momento di celebrazione, ma anche l'occasione per rafforzare il legame tra Taurianova e Subiaco, due città unite dall'amore per i libri e per la cultura. Un passaggio di testimone che simboleggia la continuità e la condivisione di valori fondamentali per la crescita del Paese. L'anno da Capitale del libro ha affidato a Taurianova un protagonismo culturale capace di generare impatti concreti sul territorio. Cuore simbolico e operativo del progetto è stata la riapertura della storica Biblioteca comunale 'Antonio Renda', che ha accolto più di tremila presenze in 43 settimane, emesso 348 nuove tessere e arricchito il patrimonio librario con oltre quattromila nuovi volumi. Un patrimonio che continua a crescere e che verrà ulteriormente ampliato grazie alla volontà espressa, pochi giorni fa, dalla figlia del prof. Vincenzo Ricci di donare la vasta collezione libraria del padre. Grazie a questa donazione, la biblioteca istituirà una sezione medica, offrendo alla comunità un prezioso patrimonio di volumi specializzati in ambito medico. Ma il vero valore è stato quello di trasformare la biblioteca in un presidio vivo e accessibile, aperto a tutte le generazioni, con una programmazione attenta alle fragilità e ai bisogni educativi, in particolare dei più giovani. Azioni contro la povertà educativa, percorsi formativi, coinvolgimento delle scuole, attività per bambini e famiglie hanno reso la cultura uno spazio di incontro e di inclusione. Tra gli appuntamenti di maggior rilievo che si sono svolti ci sono 'Taurianova Legge', la Fiera del Libro, il Convegno internazionale dei critici letterari', il festival 'Narrazioni Calabre’, il festival dedicato ai ragazzi 'Due mari e tantemila storie' e poi ancora la rassegna 'Diritto e Legalità - Le voci della giustizia', il progetto 'Nati per la Cultura' e i numerosi riconoscimenti ospitati in città come il 'Premio Calabria-America' e le giornate di studio dedicate a importanti figure taurianovesi, quali il filosofo Antonio Renda e l'artista Pietro Barillà. Significative sono state anche le collaborazioni con importanti fondazioni come quella del Maestro Berlingeri, Fortunato Seminara e Corrado Alvaro, nonché le partnership con manifestazioni consolidate quali il Villaggio Sud Agrifest - Festival della Cooperazione, l'Infiorata, il Festival Internazionale dei Madonnari - Città di Taurianova e le iniziative promosse dalle numerose realtà associative del territorio, come la Proloco 'Taurianova nel cuore' che, per proseguire l'attività di promozione della lettura oltre l'anno da Capitale del libro sta installando in città anche delle casette per il booksharing, piccoli punti di scambio libri diffusi sul territorio, con l'obiettivo di rendere la lettura sempre più accessibile e condivisa all'interno della comunità».

«Per troppo tempo - prosegue il comunicato -Taurianova è stata raccontata attraverso la lente deformante della cronaca nera. Con Capitale italiana del libro 2024 la città ha scelto di cambiare trama. Ha preso in mano la penna della sua storia e ha deciso di riscriverla a partire dai libri, dalla comunità e dalla bellezza dei legami. Il progetto presentato al Ministero della Cultura ha messo al centro l'idea che dalle realtà più piccole possono nascere i processi di cambiamento più profondi, proprio perché più radicati nel quotidiano e nei valori condivisi».