VIDEO | Dopo aver vinto il premio per la sua interpretazione in A Chiara, la 17enne parla al pubblico per la prima volta in occasione della proiezione del film al Cinema Vittoria
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Dopo aver vinto il David di Donatello per la sua interpretazione nel film “A Chiara”, Swamy Rotolo parla al pubblico, per la prima volta, in occasione della proiezione del film al Cinema Vittoria di Locri.
Svegliarsi una mattina a 17 anni sapendo di essere la più giovane interprete ad aver vinto il premio come miglior attrice protagonista, nella storia dei David di Donatello. No, non è una favola, è quanto ha vissuto recentemente Swamy Rotolo che, ieri sera, per la prima volta dopo la premiazione, incontra il pubblico calabrese al Cinema Vittoria di Locri, in occasione della proiezione del film “A Chiara”.
La protagonista del film di Jonas Carpignano (regista col quale aveva già collaborato in occasione del film A Ciambra) esordisce sul palco allestito al Cinema Vittoria ammettendo di non essere mai stata tanto emozionata, se non in occasione della premiazione a Cinecittà. «Sono qui nella mia terra, credo sia veramente bellissimo avere sopratutto il supporto delle persone che vivono qui».
Prima della proiezione del film, Swamy ci racconta le sue emozioni e le sue speranze.
Abbiamo visto la tua grandissima emozione il giorno della premiazione con Carlo Conti, la mattina dopo, quando ti svegliata con quella statuetta, cosa hai pensato?
«Io mi sono girata da mia sorella che dormiva accanto a me e le ho detto “Grecia, ma cos’è successo ieri?” Perché avevo un blackout, non ricordavo più nulla, l’emozione aveva mangiato tutti i ricordi. Poi, ovviamente nel corso della giornata ho cercato di capire cosa fosse successo».
Cos’è cambiato da quel giorno? Se è cambiato qualcosa.
«No, ancora non è cambiato nulla io sono sempre Swamy.. quindi spero arrivino delle proposte perché vorrei tanto continuare».
Qual è il punto di forza di ‘A Chiara’? Com’è stato recepito secondo te il tuo personaggio al pubblico, soprattutto quello giovanile?
«Sicuramente il punto di forza del film è la verità che racconta, soprattutto perché è tutto raccontato attraverso gli occhi di una ragazzina».
La caratteristica del regista è quella di coinvolgere attori non professionisti. In ‘A Chiara ‘ è stata coinvolta una famiglia intera, la tua: tuo padre, tua madre e le tue sorelle. Lavorare con la tua famiglia ti ha aiutato o ti ha creato una situazione di imbarazzo, ti ha inibito?
«No assolutamente, la mia famiglia mi ha sempre supportato in tutto e ovviamente io so litigare con mia sorella o con mia madre quindi mi è venuto facilissimo. Non c’era il distacco lavoro/famiglia però è stato veramente bello e divertente».
Sei riuscita a scambiare delle battute con le altre canditate (Miriam Leone, Rosa Palasciano, Maria Nazionale e Aurora Giovinazzo, ndr)?
«Certo, sì c’è stata proprio una bella unione tra noi. Quando siamo state al Quirinale abbiamo parlato ed è stato molto bello».
Questa vittoria rappresenta per tanti attori un traguardo magari dopo una lunghissima carriera, per te è un punto di partenza. Ti sei fissata degli obiettivi?
«Ancora no, non ho obiettivi. Preferisco mantenere un profilo basso».
La giovane attrice è stata infine omaggiata di una targa dalla Città di Locri, prima di augurare a tutti i presenti una buona visione del film.