Oggi in Calabria c’è un motivo in più per “detestare” le prove Invalsi, ma probabilmente è il motivo sbagliato. Il rapporto statistico dei test svolti nelle scuole italiane nel corso dell’ultimo anno scolastico, infatti, pone la Calabria agli ultimi posti su scala nazionale, con oltre la metà degli studenti che hanno fatto registrare una performance al di sotto del 50 % della media nazionale nelle tre materie oggetto delle prove: Italiano, Matematica e Inglese.

 

Scuola primaria

Alle prove invalsi hanno partecipato le classi seconda e quinta elementare. Nelle prove di Italiano si sono registrare risultati abbastanza omogenei su tutto il territorio nazionale, anche se Sud e Isole hanno conseguito un punteggio medio di 4 punti più basso della media italiana, con la Calabria ultima in classifica con 7 punti in meno. Più ampio il divario, invece, con riferimento ai test di Matematica svolti dalle quinte classi, che hanno fatto emergere performance sensibilmente più basse rispetto alla media nazionale.

 

Scuola media

Le differenze con il resto del Paese aumentano in terza media. Gli studenti del Sud di queste classi hanno fatto registrare risultati sensibilmente più bassi rispetto alla media nazionale, sia nelle prove di Italiano che di Matematica, con la Calabria ancora una volta a chiudere la classifica.

 

Licei, istituti tecnici e professionali

Considerando tutti gli studenti senza distinzione fra licei, istituti tecnici e istituti professionali, nella prova di Italiano il Nord Ovest e il Nord Est ottengono un punteggio uguale (210) e significativamente al di sopra della media italiana (200), il Centro consegue un risultato pari a quello medio nazionale, mentre Sud e Isole conseguono punteggi significativamente al di sotto di essa, rispettivamente di 8 e 15 punti. Anche in questo caso il punteggio più basso viene fatto registrare dalla Calabria: 181 punti rispetto ai 215 della Provincia autonoma di Trento che guida la classifica. Non va meglio in Matematica, materia che nelle scuole superiori della Calabria fa registrare appena 176 punti, ancora una volta il punteggio più basso d’Italia, con ben 43 punti di differenza rispetto alla provincia di Trento.

 

L’Inglese


Nel 2018 per la prima volta l’Invalsi ha sottoposto gli studenti a due prove di Inglese: comprensione dell’ascolto (listening) e comprensione della lettura (reading). I risultati evidenziano un andamento simile alle altre materie, con una scarsa conoscenza della lingua straniera soprattutto tra gli studenti meridionali delle medie e delle scuole superiori, che non raggiungono i livelli minimi richiesti dai parametri nazionali anche nel 67 per cento dei casi nell’ascolto e nel 41 per cento nella lettura.
L’Inglese, comunque, è l’unica materia che vede gli studenti stranieri eguagliare o addirittura superare quelli italiani.

 

Studenti stranieri

Gli alunni stranieri di prima e seconda generazione, cioè, rispettivamente, gli alunni nati, come i loro genitori, all’estero e quelli nati invece nel nostro Paese da genitori immigrati, sono ormai una presenza costante nelle nostre scuole, ma con una diversa incidenza nelle diverse aree, più numerosi al nord e al centro e assai meno numerosi nel sud e nelle isole. A livello nazionale, la percentuale di studenti stranieri nelle nostre scuole è intorno al 10%. In generale gli alunni stranieri hanno risultati più bassi dei loro compagni italiani. Su questi risultati influiscono, oltre le difficoltà linguistiche e culturali legate alla loro origine nazionale, anche le condizioni economiche, meno buone, in media, per le famiglie di immigrati rispetto a quelle italiane. Un indicatore della capacità della scuola di integrare gli studenti stranieri aiutandoli a superare le difficoltà connesse alla loro situazione di immigrati è la differenza di risultati che si osserva tra alunni di prima generazione e di seconda generazione.

 

Differenze tra maschi e femmine

Secondo studi internazionali, nei test che hanno a che fare con la competenza linguistica le femmine ottengono punteggi migliori dei maschi, mentre nei test di contenuto matematico e, in minor misura, scientifico, avviene per lo più il contrario. I risultati delle prove Invalsi sembrano confermare questo dato.
In seconda primaria, a livello nazionale, la differenza tra maschi e femmine nei risultati delle prove Invalsi di poco più di 2 punti in Italiano, a favore delle seconde, e di 4 punti in Matematica, a favore dei maschi. Quest’ultima differenza, per quanto modesta, risulta significativa in termini statistici, come segnalato dalla distanza tra i cerchi dei punteggi.
In quinta primaria le femmine in Italiano superano i maschi di poco più di 9 punti, e una differenza simile (quasi 10 punti) si registra, ma a parti rovesciate, in Matematica, dove sono i maschi ad avere il punteggio più alto.
In terza secondaria di primo grado la differenza tra maschi e femmine si attesta a 9 punti circa in Italiano a vantaggio di queste ultime, mentre scende a 3 punti circa in Matematica, a vantaggio dei maschi.
Passando dai licei agli istituti tecnici e quindi agli istituti professionali, il vantaggio delle femmine sui maschi in Italiano – inesistente nei licei – tende a crescere, mentre l’inverso succede in Matematica, dove il vantaggio dei maschi è massimo nei licei (circa 18 punti) e minimo negli istituti professionali (4 punti). C’è da notare, tuttavia, che sulle differenze di risultati tra maschi e femmine nella scuola superiore incidono la diversità dei curricoli e del numero di ore di insegnamento di Italiano e soprattutto di Matematica a seconda del tipo di scuola frequentato e del predominare in essa di una popolazione di studenti maschile o femminile.
In Inglese, materia testata solo in quinta primaria e in terza secondaria di primo grado, le femmine, come già in Italiano, raggiungono risultati più alti dei maschi di 5 punti circa sia nella prova di ascolto (listening) che nella prova di lettura (reading) in quinta elementare e aumentano a 8 e 9 punti, rispettivamente, il proprio vantaggio sui compagni dell’altro sesso alle medie.