Arroccata su una collina rigogliosa, ammantata dai vigneti. È un borgo ricco di storia, di cultura, di sapori, ma anche di gusto e di colori.  In vista della nuova stagione di Sorridi sei in Calabria, il format condotto da Cristina Iannuzzi prossimamente in onda su LaC Tv, siamo lungo la costa crotonese, siamo a Melissa. È un nome suggestivo che deriva dal greco bizantino e che significa «paese delle api», perché questa è una realtà che anticamente era conosciuta come la «città del miele». Ma Melissa oggi è molto di più. È una realtà che grazie alle sue bellezze, alle sue risorse e al suo turismo sta vivendo una lenta ma progressiva ripresa economica e demografica.

Melissa e il suo mare


Melissa oggi è tra le località calabresi più amate. Il suo è un mare meraviglioso, la cui qualità è stata premiata con il conferimento della Bandiera blu. Le sue spiagge, grazie ai servizi che offrono e alla loro sicurezza, sono state premiate anche con il conferimento della Bandiera verde: perché queste sono spiagge a misura di bambino.

La storia della città delle api


Vivere a Melissa o, ancor di più “vivere Melissa” significa fare un tuffo nella storia. Secondo molti documenti, le origini di questo borgo risalgono al tredicesimo secolo, ma secondo alcuni studiosi le radici della città delle api e del miele – e oggi anche del mare, del vino e di tanti altri tesori – affondano in un’epoca ancora più lontana. La sua è una storia di casati nobiliari: nel 1400 ci furono i De Micheli, poi i Campitelli, tra il diciassettesimo ed il diciottesimo secolo, i Pignatelli. Ma è anche una storia di lotte e resistenza civile.


Questo bellissimo borgo affacciato lungo la costa crotonese è dunque fortemente presente nell’identità culturale calabrese per le dure e coraggiose lotte condotte dal proletariato e contro i latifondisti. La strage si consumò in contrada Fragalà, era il 29 ottobre del 1949. I contadini affamati occuparono le terre incolte e le forze dell’ordine provocarono una strage: 15 furono i feriti, tre dei quali morirono. Francesco Zito aveva appena 19 anni, Angelina Mauro, 23, Francesco Nigro, 29.

Il centro storico, arroccato sulla collina, è semi deserto. Qui vivono soprattutto anziani ancorati alle loro radici. Alle loro case. Come Emilia, 80 anni. La sua casa è scavata in un tufo. Vive da sola dopo aver cresciuto sei figli ed essere rimasta vedova.

In cima al paese ci sono i resti del celebre castello di Melissa. Si narra che il feudatario che l’abitava era qui che, secondo la legge dello ius primae noctis, giaceva con le novelle spose ancora vergini. Ma secondo una leggenda, un giovane, volendo salvare la sua amata dagli abusi, tese un agguato al conte e lo uccise. Il popolo poi lo aiutò a nascondersi e fuggire.

E anche città del vino

Ma Melissa è anche e soprattutto la città del vino. Quello Doc, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo
Se venite a Melissa non potete non visitare il castello aragonese, simbolo della città. Ad accoglierci è il presidente del Gal Kroton Natale Carvello. Perché qui ha sede il Gal. Ma questa è anche la sede del centro di degustazione "Torre di Melissa". Qui, è possibile degustare i prodotti che offre il territorio. Dai salumi ai formaggi fino al vino. In cucina c'è chef Vincenzo Lamanna. La sua cucina è tradizionale e i prodotti sono a chilometro zero.
Prima di concludere questa lunga giornata incontriamo alcuni produttori di vini. Visitiamo i vigneti. Ce ne sono centinaia che colorano di verde le colline di Melissa.

Salutiamo questo paese stupendo, che ha tutto ciò che rappresenta l’identità della Calabria verace nel mondo: la bellezza, la tradizione, la storia, il calore umano, i sapori, i saperi, i profumi. 

 

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