Si è conclusa da pochi giorni l’ottava edizione del Cleto Festival, nella magica cornice dell’antico borgo di Savuto, nel comune di Cleto (Cs). La kermesse che si ripete ogni anno, è partita il 19 per terminare il 21 agosto ed ha visto la partecipazione di oltre seimila avventori. L’evento, che ha restituito vita ad un borgo tanto suggestivo quanto in attesa di rinascere, è stato un successo. Musica, teatro, gastronomia rigorosamente a km zero hanno fatto rivivere uno dei borghi più belli della Calabria, che organizza questo evento dal 2011. È un’idea nata dall’associazione culturale “La Piazza” supportata da tante altre realtà impegnate nel sociale. La kermesse ha raggruppato un ventaglio di eventi artistici e culinari e mira a promuovere e tutelare le bellezze del territorio, rigenerando luoghi e spazi comuni e coinvolgendo in primo luogo il cittadino in un percorso di rilancio della comunità.

 

Il tema della V edizione: "Risvegli"

«Il tema di questa edizione è stato “Risvegli” – spiegano gli organizzatori del festival – alludendo allo stato di salute del borgo, in relazione ad alcuni immobili di proprietà privata che risultano compromessi nella staticità. Un risveglio da quello stato di cose che vorrebbe che questi luoghi scomparissero nella vegetazione». Molto apprezzato è stato il percorso sulla valorizzazione dell’olio, un’idea lanciata da un esperta di gastronomia calabrese, Angela Sposato, che ha messo a disposizione della comunità cosentina le sue competenze. La kermesse ha goduto del sostegno della parlamentare, Anna Laura Orrico, membro della commissione attività produttive e turismo, che ha mostrato piena disponibilità a tracciare un percorso di promozione, partendo proprio dal Parlamento.

 

Arte e cultura a 360 gradi

Durante i tre giorni, gli angoli del borgo hanno ospitato musicisti, artisti di strada, dibattiti, mostre d’arte e performance artistiche. Tra gli eventi musicali di questa stagione molto applaudito è stato il concerto di Sandro Joyeux, musicista “girovago” nonché costruttore di un ponte immaginario tra la canzone francese e i ritmi del mondo.

Molto apprezzata è stata la presentazione del libro di Tiziana Barillà “Mimì Capatosta” edito da Fandango dove la scrittrice regala un ritratto esclusivo del sindaco di Riace, Domenico Lucano. Temi principali: il viaggio, e l’accoglienza come forma di appartenenza ad una comunità territoriale e ideologica. Affascinanti le istallazioni luminose, che sono state curate dal collettivo di artisti, Camera 237.

 

Un festival che ha raggiunto la sua missione

L’evento ha offerto l’occasione per discutere di un paese migliore, con una specifica attenzione alla dimensione familiare e conviviale espressa in chiave di sostenibilità e sviluppo, modelli chiave per interpretare in modo creativo il territorio e valorizzarlo. «Il festival è riuscito a raggiungere con eccellenza la sua missione – affermano gli organizzatori –, quella di ripopolare le strade, di riportare i bambini a giocare nelle sue vie, e di ridare vita al paese».