VIDEO | L'iniziativa dedicata agli studenti catanzaresi si è conclusa con la proiezione del mediometraggio del giovane regista Luca Calvetta ispirato all'opera dell'antropologo Vito Teti
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È un viaggio poetico nell’animo di una regione tutta da scoprire il mediometraggio diretto da Luca Calvetta “Il paese interiore”, ispirato all’opera dell’antropologo calabrese Vito Teti, presentato nel cortile dell’opera salesiana di Soverato nel corso dell’ultimo appuntamento del Magna Graecia School in the city, la kermesse dedicata agli studenti delle scuole superiori, ideata da Gianvito Casadonte, patron del Magna Graecia Film Festival. 30 minuti tra immagini e parole, in cui lo spettatore viene accompagnato nei borghi abbandonati, in cui rivivono antiche tradizioni e angoli sconosciuti.
«Questo lavoro è nato un po’ per caso – spiega Calvetta - da un’estate anomala che era quella dell’anno scorso, dominata dal covid e l’idea era quella di usare questa stasi, questa immobilità e renderla un racconto poetico.
Quindi abbiamo fatto un viaggio da fermi in qualche modo». Un viaggio in cui viene fuori la Calabria delle profondità perche «niente in Calabria viene definitivamente sepolto. I paesi morti sono un mitico rimpianto, sono ciò che saremo – per Teti -. Noi siamo anche i posti che abbiamo abitato, le persone che abbiamo incontrato e tutti questo ti resta dentro anche se te ne vai lontanissimo ed ecco perché in un certo senso noi siamo delle figure inquiete sia se andiamo via sia se restiamo».