Dodici canzoni inedite per la band amatissima dalle nuove generazioni. L’album si arricchisce delle collaborazioni con Fabio Curto Zabatta Style & Solfami insieme a Stanislao Spyke Costabile
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Il modo più semplice per parlare di questo ragazzo, per far capire con una battuta di chi parliamo veramente. Ma forse c’è una sola espressione: il poeta con la chitarra.
Sì perché lui, Domenico Scarcello, è la voce, l’autore, l’anima dei VillaZuk, una band calabrese popolarissima fra le nuove generazioni, nata nel 2009 nella pre-Sila cosentina, ma poi apprezzata in tutta Italia. Oggi la band torna alla ribalta dopo un periodo di silenzio. Il nuovo lavoro si intitola “Siamo tutti salvi”, che vuol essere una speranza, in un’epoca in cui, dalla pandemia alla guerra, tutto porta al pessimismo.
Eppure in questo lavoro discografico ci sono molti segni positivi, c’è una notevole maturità artistica dei ragazzi che suonano e cantano, c’è quel loro stile unico, riconoscibilissimo.
Nei 12 brani che compongono l’album si nota con una certa evidenza una ricerca più accurata dei testi e delle parole, un’interpretazione che sembra sfiorare la perfezione, una preziosa naturalezza e la solita innata semplicità, della quale i VillaZuk in questi anni sono stati portatori sani.
E poi la musica, gli arrangiamenti, le collaborazioni: tutto veramente convincente. I VillaZuk sono Francesca Paola Sirianni, Alessio Sisca, Domenico Scarcello, Andrea Minervini e Simone Stellato.
Lui, Domenico Scarcello, dà voce e affetto a tutti i componenti della band. Nei suoi testi esprime tanta poesia, con uno sguardo al futuro, non dimenticando le antiche battaglie del gruppo, contro le ingiustizie sociali, le povertà culturali, uno sfacciato consumismo, i diritti negati nelle carceri, il sostegno agli ultimi. Ma c’è anche quello buona tecnologia che oggi non guasta mai.
La voce di Domenico è sempre più elegante, si notano i segni della maturità artistica, i richiami alla profondità di De Andrè. Lui è un poeta inconsapevole, vero, che si esprime in profondità con i suoi versi che fanno riflettere, ti entrano dentro e non ti lasciano più.
Molte le collaborazioni: a fianco ai fondatori Andrea Minervini (basso) e Domenico Scarcello (voce e chitarre), l’album si arricchisce delle collaborazioni di alcuni musicisti, tra cui Fabio Curto (vincitore di The Voice of Italy 2015 e Musicultura 2020), ed anche i Zabatta Style & Solfami insieme a Stanislao Spyke Costabile.
Colpisce molto la splendida voce di Fabio Curto nel duetto con Domenico Scarcello per un pezzo-capolavoro, Ti sorriderò lo stesso, che conquista immediatamente.
“Ci vuoi ballare con me” trascina e riporta ai primi VillaZuk, come pure “Siamo tutti salvi” e la reggaeggiante “Ricordati sempre”. Bravissimi nella tenera “Cosa ritornerà”. Andrebbero citate tutte le canzoni di questo nuovo Cd, mai banali, mai scontate, ma tanto tanto belle e convincenti. Forti per i tanti temi sociali che vengono affrontati, ma sempre senza pretendere di dare lezione agli altri. Loro, i Villazuk, sono tutti bravissimi musicisti, ma rimasti pur sempre umili e veri.
Un Cd molto raffinato, studiato a lungo, che fa rivivere la voglia di rivederli presto dal vivo in concerto, perché è qui che la band è veramente vincente. Senza dubbio i migliori.
Si tratta di 12 tracce che provano a riconoscere le trame intricate della società attuale, le trappole nuove e quelle di sempre, cercando di schivarle per invitare a rimanere autentici, per saper cogliere la bellezza, per continuare a sorprendersi, cercare il contatto umano, difendere la fragilità e sfidare le bugie.
Un disco che è accompagnato anche da una visione personale che matura negli anni, che cambia prospettiva, lontano da clessidre e orologi, che si assume il rischio di giocare una partita con il tempo, che attende l’occasione.