Scrittori calabresi protagonisti a Bova. Hanno presentato i loro libri e ne hanno ampiamente discusso nel "Giardino delle parole" del Museo della Lingua Greco-CalabraGerhard Rohlfs”. Ne parliamo con uno degli autori, Piervincenzo Panzarella.

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Due giorni interi a Bova con tutte le minoranze linguistiche e culturali della Calabria. Ed è la prima volta che accade.
«In effetti si è creata un'atmosfera unica, in cui le diversità si sono rivelate un contributo prezioso alla manifestazione. È stato un incontro straordinario, un'opportunità per scoprire e apprezzare le sfumature delle culture che popolano la nostra regione. Abbiamo avuto modo di ascoltare storie affascinanti attraverso i cortometraggi e la presentazione dei libri degli autori calabresi, che ci hanno permesso di comprendere meglio le radici e le tradizioni di ciascun gruppo e tutto questo è utilissimo per preservare lingue e tradizioni di ogni popolo, spesso minacciate dalla globalizzazione».

La diversità culturale è una risorsa inestimabile valore.
«Esattamente. Ed eventi come quello di Bova ci ricordano quanto sia essenziale proteggere e valorizzare le nostre differenze, perché è proprio in esse che risiede la nostra vera ricchezza. Mi auguro che questa iniziativa possa diventare un appuntamento fisso, anche questo tipo di incontri servono per continuare a costruire ponti di comprensione e amicizia tra le comunità».

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Anche il libro è stato protagonista a Bova con diversi scrittori che hanno presentato le loro opere. Alcuni molto giovani e alla loro prima esperienza. Tutti insieme. Un evento piuttosto raro in Calabria.
«Ho condiviso le ispirazioni e il processo creativo che mi ha portato alla realizzazione del libro con gli altri autori, e l’importanza di questo evento di elevato spessore culturale è stata proprio la promozione della lettura e della scrittura nella regione. L'atmosfera a Bova era ricca di entusiasmo, con discussioni animate e scambi di idee che hanno reso l'evento un'esperienza memorabile per tutti i partecipanti».

Il libro di Panzarella ha raccolto particolari consensi. Di cosa tratta?
«Tutti i respiri del mondo edito da Di Leandro editore. Il romanzo si apre con un omicidio che scuote la piccola comunità di Castrovero: Don Pierino Caracciolo, un parroco amato e rispettato, viene trovato morto. La sua storia, piena di mistero e spiritualità, si dipana attraverso le vite dei personaggi che lo circondano, ognuno con il proprio carico di dolore e redenzione. E’ in un viaggio tra il bene e il male, tra la fragilità umana e la forza della fede, con una narrazione che alterna momenti di realismo a suggestioni magiche. Non è solo un giallo, ma anche una riflessione sull'esistenza».

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Molto interessanti i personaggi del romanzo.
«I personaggi si muovono in un piccolo paese di provincia dove la normalità è sconvolta da eventi straordinari. Ogni respiro, ogni piccolo gesto quotidiano, contribuisce a dare ritmo all'umanità, ricordandoci l'importanza della solidarietà e dell'accoglienza. Ogni capitolo è un tassello che ricompone un quadro più grande, dove il caos iniziale trova un ordine e una verità chiara che affiora dalle nebbie dell'incomprensione».

La due giorni di Bova ha messo in risalto la possibilità di fare dei borghi storici calabresi un punto di forza turistico-culturale. Ma ognuno deve fare la propria parte.
«Sono molto grato per aver avuto l'opportunità di connettermi con i lettori e altri autori. Sicuramente, vince sempre il gioco di squadra. Le istituzioni devono investire in infrastrutture e promozione, nella cultura, mentre i cittadini hanno anche il dovere di contribuire mantenendo vive le tradizioni e accogliendo i visitatori delle altre regioni, in un gioco di scambio reciproco, tutti insieme verso un obiettivo comune. È essenziale valorizzare il patrimonio culturale e naturale dei piccoli borghi, organizzando eventi che mettano in luce le peculiarità del territorio, in questo modo i piccoli paesi saranno capaci di raccontare storie millenarie attraverso il potenziale del territorio, lavorando insieme per un futuro sostenibile».

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La cultura e la Calabria. I libri. Tutto questo può aiutare a dare della Calabria un’immagine migliore, positiva.
«Assolutamente si. Si sentono tante notizie negative sul sud, ma la nostra terra ha un potenziale enorme, dobbiamo imparare a valorizzare le sue bellezze nascoste e a far conoscere la ricchezza della storia e delle tradizioni. La Calabria è una terra che spesso viene sottovalutata, ma possiede un patrimonio culturale e naturale di straordinaria importanza.

Molto importante il ruolo degli autori.
«Se un autore, attraverso lo strumento della penna, riesce a trasportare i lettori in un viaggio emozionante raccontando storie che sanno di mare, di altopiani, di antiche leggende, allora riesce a far conoscere il bello del nostro paese, invitando a guardare oltre gli stereotipi e a scoprire la vera essenza della Calabria. In questo modo, la letteratura diventa uno strumento potente per promuovere il territorio e per costruire un'immagine positiva e autentica della regione».

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Anche la scuola deve essere partecipe, perché le lingue delle minoranze storiche e anche i dialetti devono essere studiati, analizzati e vissuti per mantenerli in vita.
«È fondamentale che le nuove generazioni comprendano il valore di questo patrimonio linguistico e culturale. La scuola ha il compito di trasmettere non solo conoscenze, ma anche l'amore per la diversità e la ricchezza delle nostre radici»

Certamente la scuola, le università possono fare molto.
«Oggi, attraverso progetti interdisciplinari e l'uso delle tecnologie moderne, è possibile rendere lo studio delle lingue minoritarie e dei dialetti un'esperienza interattiva e appassionante. Invito le istituzioni e le comunità locali a collaborare per organizzare eventi culturali, festival e incontri che celebrino queste lingue e le loro tradizioni, creando così un ponte tra passato e futuro. Solo attraverso uno sforzo comune possiamo garantire che queste preziose eredità linguistiche continuino a vivere e prosperare».

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Nel corso della Due giorni di Bova hanno presentato i loro libri:

Domenico De Luca (La tosse della Terra - edizioni Officine editoriali da Cleto)
Grazia Ciappetta (Oltre ogni apparenza - Erranti edizioni)
Sergio Ruggiero (Voglio dissolvermi nel tempo - edizioni Mannarino)
Mario Aloe (Temesa e il mistero di Alibante - edizioni Mannarino)
Franco Capalbo (Perché la Calabria non dovrebbe campare solo di turismo - I saggi Vintura)
Giuseppe Gervasi (Dietro una porta ho atteso il tuo respiro - Radici Future produzioni)
Piervincenzo Panzarella (Tutti i respiri del Mondo - Di Leandro editrice)
Massimo Tigani Sava (L'Alberello Enotrio - Local Genius)

Le conclusioni sono state affidate ad Adolfo Barone (presidente Premio letterario Caccuri) e Luigi Franco (direttore editoriale della Casa editrice Rubbettino). Ha coordinato i lavori e dialogato con gli autori Franco Laratta, direttore artistico della Due giorni di Bova e della Notte della stelle.