«Sono Sarah, ho 26 anni e sono follemente innamorata di Catanzaro».

Sarah Procopio è giovane, ma ha le idee molto chiare. Dopo i suoi studi a Bologna in scienze storiche e orientalistiche, torna a Catanzaro quasi controvoglia, spaventata e timorosa per il suo futuro. Una borsa di studio della Camera di Commercio di Catanzaro ed una collaborazione con la “4Culture Srls”, però, le cambiano la vita.

Lavorando nel cuore della città, attraversa vichi e stradine. Scopre scorci e meraviglie che non conosceva. Da qui l’entusiasmo e la voglia di far tornare la sua città ricca e fiorente come un tempo.

Ora studia a Parigi per un dottorato di ricerca sul commercio della seta in Calabria nel Medioevo, ma il suo sogno nel cassetto è di poter «lavorare con la cultura» a Catanzaro.

«Da quelle mura, nell’antico palazzo dell’Ente camerale – ha spiegato Sarah – ho riflettuto sul nostro passato e di quanto avessimo da offrire, in particolare nell’attività commerciale: da Piazza dei mercanti alla Chiesa di S. Angelo, conosciuta anche come la Chiesa degli Amalfitani, sino alla zona della Giudecca e quindi Palazzo Fazzari. La città era viva e piena di attività ed i cittadini l’amavano di più ed erano più attenti, rispetto a noi».

«Negli spazi antistanti la chiesa di S.Angelo - ha raccontato ancora Sarah - vi era un pullulare di persone provenienti da tutta Europa che si recavano proprio in questa piazzetta per l’acquisto dei suoi velluti che erano il prodotto principe dell’economia catanzarese, conosciuto in tutto il Mediterraneo… senza esagerare».

Gli studi universitari

A 19 anni ha iniziato i suoi studi a Bologna «lasciando Catanzaro – ha detto Sarah - senza la consapevolezza di ciò che stavo lasciando, sicuramente la famiglia, ma non un grande amore o un grande affetto per la città che ho riscoperto piacevolmente lo scorso anno quando sono ritornata.

Mi sono laureata in scienze storiche e orientalistiche, ma ho sempre mantenuto la curiosità e la voglia di approfondire la storia della Calabria medievale e l’ho legata a quelle che erano le interazioni con il mondo mediterraneo e con il mondo dell’Islam in particolare poiché si tratta di una cultura da cui noi abbiamo avuto tantissimo. Non ce ne rendiamo conto, ma nel nostro quotidiano respiriamo ancora tanto di tutti questi popoli che hanno attraversato la nostra terra». 

 

Le attività per la Cciaa di Catanzaro e la “4Culture Srls”

Al suo rientro a Catanzaro, quasi per caso, ha avuto la possibilità di intraprendere un percorso lavorativo con la Camera di Commercio di Catanzaro e con la “4Culture Srls”.

«Nella sede dell’Ente camerale – ha raccontato Sarah - sono stata borsista fino allo scorso mese di settembre e mi sono occupata, insieme al collega Francesco Procopio, della catalogazione del patrimonio librario. Prossimamente il nostro lavoro sarà reso utile agli utenti con l’apertura della biblioteca camerale». 

«Nello stesso periodo – ha detto - ho potuto conoscere la “4Culture srls” gestita da Antonio Vatrano e Simona Cristofaro, giovani imprenditori dei beni culturali che mi hanno dato la possibilità di “lavorare con la cultura” proprio a Catanzaro. Uno dei progetti più significativi è stata la digitalizzazione di alcuni disegni tecnici dell’archivio Storico Zinzi, mentre il più emozionante è stato certamente la realizzazione di un documentario proiettato la primavera scorsa sulla produzione serica catanzarese. L’amicizia che mi lega alla “4Culture” è uno dei regali più belli del mio rientro a Catanzaro».

 

Il dottorato di ricerca in Francia sulla seta calabrese

Ora Sarah studia alla Université de Paris VIII Vincennes Saint Denis. È una dottoranda e si occupa dello studio del commercio della seta grezza calabrese nel Medioevo.

«La Francia si interessa a questi temi – ha spiegato – perché guarda con lungimiranza alla riscoperta di un territorio che nel passato era al centro del Mediterraneo.

Attraverso questo studio possiamo riscoprire delle dinamiche economiche, politiche ed istituzionali che hanno segnalato la storia del Medioevo e sicuramente la Calabria è stata una grande protagonista».

«Alla fine di questo percorso di studi – ha detto - cercherò di dimostrare che, effettivamente, la Calabria ha avuto un ruolo fondamentale nell’industria serica di tutta Europa perché forniva la materia prima alle industrie più importanti come quella toscana».

Il sogno di Sarah

«Mi piacerebbe tornare a casa», ha detto Sarah con gli occhi pieni di speranza. «Vorrei utilizzare i miei studi affinché Catanzaro e la Calabria tutta possano riscoprire questo passato e trovare una chiave di lettura per questo presente».  

L’appello al governo locale e regionale

«Vorrei tanto che coloro che sono alla guida della mia città e della mia regione – ha concluso Sarah – avessero la stessa consapevolezza, lo stesso amore e la stessa voglia di riscoprire quelle che sono realmente le capacità del territorio per portarci in alto, così come è stato possibile in altre regioni del Sud d’Italia che negli ultimi anni sono riuscite a crescere. Questo è il mio augurio più sentito per la mia terra».