VIDEO | L’obiettivo è quello di preservare un patrimonio storico e linguistico unico ereditato dagli avi albanesi giunti in Italia tra il XV e il XVI secolo. Tante le attività previste
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A Santa Sofia d'Epiro, comune della Calabria con una ricca tradizione arbëresh, gli sportelli linguistici rappresentano un presidio fondamentale per la tutela e la promozione della lingua e cultura albanese d'Italia. Questi sportelli nascono con un obiettivo preciso: mantenere viva la lingua arbëresh, un patrimonio linguistico unico ereditato dai coloni albanesi giunti in Italia tra il XV e il XVI secolo.
Secondo Sara Baffa, esperta di lingua arbëresh, questi sportelli svolgono un ruolo cruciale nella conservazione linguistica. Essi fungono da punto di riferimento per la comunità, offrendo servizi che vanno oltre la semplice traduzione o interpretazione. La loro missione è più profonda e articolata: preservare l'identità culturale di una comunità che ha mantenuto intatte le proprie radici linguistiche e tradizionali nonostante il passare dei secoli.
Le attività degli sportelli linguistici sono molteplici. Innanzitutto, forniscono supporto amministrativo ai cittadini, garantendo la possibilità di utilizzare la lingua arbëresh nei rapporti con le istituzioni locali. Questo aspetto è particolarmente importante perché consente ai cittadini di sentirsi pienamente riconosciuti nella loro identità linguistica e culturale. Le iniziative promosse dagli sportelli includono corsi di lingua, attività didattiche nelle scuole e progetti di ricerca che mirano a documentare e tramandare la ricchezza linguistica arbëresh. Sara Baffa sottolinea come questi interventi siano essenziali per contrastare il progressivo impoverimento linguistico causato dall'omologazione culturale.
Un elemento distintivo degli sportelli è la loro capacità di coinvolgere diverse fasce d'età. Dai bambini agli anziani, tutti trovano qui uno spazio di valorizzazione della propria eredità culturale. I corsi di lingua, in particolare, sono strutturati in modo da essere accessibili e attraenti per i giovani, utilizzando metodologie didattiche innovative che rendono l'apprendimento della lingua arbëresh un'esperienza coinvolgente.
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Sara Baffa evidenzia come questi sportelli siano diventati un modello di intervento per la salvaguardia delle lingue minoritarie in Italia. Il loro approccio non è meramente conservativo, ma dinamico e partecipativo, che vede la comunità stessa come protagonista attiva del processo di preservazione linguistica. Attraverso questi sportelli, Santa Sofia d'Epiro dimostra concretamente come sia possibile mantenere viva una lingua minoritaria, trasformando la conservazione linguistica in un'opportunità di arricchimento culturale e di consapevolezza identitaria.