VIDEO | Un folto gruppo di persone si è riunito questa mattina in un'area a ridosso del lungomare cittadino per pregare e festeggiare la fine del Ramadan
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«Oggi per noi è un giorno di festa, banchettiamo perché siamo felici». La piccola comunità musulmana di Santa Maria del Cedro si è riunita intorno alle 7.30 del mattino per festeggiare l'Eid al-Fitr (letteralmente "festa della fine del digiuno"), ossia la fine del Ramadan, il nono mese del calendario islamico della durata di circa un mese, durante il quale i musulmani osservano il digiuno dall'alba al tramonto. Per farlo, hanno scelto un'area pubblica in prossimità del lungomare cittadino. «Siamo in tanti - ha detto il giovane Omar Benz -, quasi cento, e quindi non riusciamo a stare tutti insieme nella nostra moschea. Così abbiamo chiesto l'autorizzazione al Comune a poter pregare in uno spazio pubblico».
Il banchetto
Dopo le settimane di digiuno, questa mattina i musulmani hanno potuto riprendere a mangiare regolarmente anche nelle ore diurne. L'Eid al-Fitr, infatti, è il primo di tre giorni di festa tra amici e parenti, durante i quali, tra le altre cose, si prega insieme, si mangia e ci si scambiano doni. Anche nella piazzola del lungomare cittadino di Santa Maria del Cedro questa mattina c'era una tavola imbandita, piena di cibi e bevande, consumati subito dopo la preghiera comune avvenuta all'alba.
Una lunga tradizione
Santa Maria del Cedro è nota per la felice unione con il mondo ebraico. Ma da decenni, questa piccola comunità da 5mila anime ospita anche la comunità islamica, che ha anche un proprio moschea. La struttura, in cui ci si riunisce principalmente di venerdì sera, ospita anche i musulmani dei paesi vicini. Qui le diverse culture e religioni convivono da sempre, all'insegna dell'integrazione e della fratellanza. «Dobbiamo dire grazie ai calabresi che ci hanno accolto e grazie ad Allah, qui stiamo bene - ci dicono, in ultimo - non abbiamo problemi di alcun tipo». Perché qui le varie comunità del territorio hanno scelto di parlare attraverso un unico linguaggio, quello della pace.