«San Francesco è stato definito atleta di Cristo, quindi per l'occasione lo abbiamo fatto scendere in campo». Scherza Pino Chianello, presidente della scuola calcio Gsd Xerox Chianello Dlf Paola, a proposito degli eventi sportivi previsti nell'ambito della celebrazione per i 500 anni della canonizzazione del santo. Durante la conferenza stampa di ieri mattina, tenutasi nella sede del dopolavoro ferroviario di Paola, sono stati presentati la marcia della solidarietà, che si terrà il prossimo 30 aprile, e il torneo di calcio San Francesco, che si disputerà invece a giugno. Tra gli altri, alla manifestazione hanno preso parte anche monsignor Giuseppe Fiorini Morosini, arcivescovo della diocesi Reggio Calabria - Bova, Roberto Perrotta, sindaco di Paola, Francesco Aloia, presidente del comitato per il 500° anniversario dalla canonizzazione, e Maria Antonietta ventura, presidente del comitato provinciale Unicef, che ha patrocinato entrambi gli eventi.

La marcia di solidarietà e il torneo di calcio

La marcia della solidarietà avrà inizio intorno alle 14:30, quando tutte le associazioni sportive della città si raduneranno innanzi alla casa natale di San Francesco per la consegna di foulard e bandierine celebrative. La partenza è prevista 15 minuti più tardi e una volta giunti al santuario, il sindaco di Paola e la presidente Ventura saluteranno i ragazzi. La messa sarà celebrata invece intorno alle 16:15 e, a funzione religiosa conclusa, sarà possibile visitare tutti i luoghi del santuario.

Del torneo di calcio San Francesco, invece, si sa che si disputerà nei giorni di mercoledì 15 e giovedì 16 giugno prossimi, ma il programma è ancora in fase di definizione.

Donati una statua e un quadro

In occasione della conferenza stampa, alla sede della scuola calcio di Chianello è stata donata una statua, subito benedetta da Morosini, che ha le sembianze del santo. Inoltre, è stato donato un quadro che ritrae il più noto dei paolani in mezzo a quattro giovani con un pallone da calcio nella mano destra. «La Chiesa - ha detto l'arcivescovo - ha sempre visto nello sport la fonte, la via per la formazione di una persona, ad ogni livello, soprattutto quello morale. Attraverso le sue regole e le sue leggi, è immagine di quelle norme di vita che un giovane deve acquisire affinché possa prepararsi alla vita».